In questo momento di profonda tristezza è difficile trovare le parole, quindi condividerò il comunicato del Collettivo ARCHIVI DELLA RESISTENZA:
"Vi diamo una notizia tristissima: è morto, a pochi giorni dal
compiere 95 anni, il nostro Luigi Fiori, il comandante Fra Diavolo. Gigi
era un pezzo importante della nostra
vita che se ne va, ma solo dopo aver seminato tanto, tantissimo. Ci sarà
tempo per ricordare questa splendida figura e a breve vi daremo le
notizie per la cerimonia con cui lo saluteremo per l'ultima volta. Qui
vogliamo ricordarlo con le sue parole, nell'ultima intervista a marzo,
quando era già in un letto d'ospedale, che abbiamo realizzato per
MicroMega. In questi ultimi mesi Luigi non ha mai smesso di pensare alla
politica e a tutto quello a cui lui credeva (ripeteva spesso "dobbiamo
ricominciare tutto da capo"). Nell'ultimo straziante incontro di pochi
giorni fa, con un filo di voce, ci aveva detto: "adesso tocca a voi!". E
questa è la sua più grande eredità morale: pensare che non si debba
mai smettere di lottare!
Il collettivo di Archivi della Resistenza
manda un abbraccio a tutta l'amatissima famiglia di Gigi, a i/le
compagni/e dell'ANPI di Lerici, a i/le compagni/e di Rifondazione
comunista della Spezia, a tutti/e quelli/e che gli hanno voluto bene.
Ciao Comandante, che la terra ti sia lieve!"
Luigi con Vanda al Comuntwist di Lerici, qualche anno fa
Dall'intervista a MicroMega:
"[…] Quando mi chiedono che cosa rimane di
quella esperienza il mio discorso si fa serio, perché in me la delusione
è molto grande, anzi, se vogliamo chiamare le cose con il proprio nome,
sono proprio incazzato per come vanno le cose. A volte io penso ai
compagni caduti in combattimento a quelli che ho visto impiccati per le
strade dai nazifascisti e penso che se un giorno potessimo mai
rincontrarci, mi chiederebbero: «A che cosa è servito il nostro
sacrificio? Perché non avete difeso i valori della Resistenza?». Se
penso come sono andate le cose negli ultimi anni provo vergogna nei loro
confronti… al tempo di Berlusconi avevamo i fascisti di nuovo al
governo e questa cosa proprio non mi va giù. Io penso che oggi si deve
ricominciare da capo, completamente, ritornare alla Costituzione e
applicare quella, pretendere che venga applicata, se poi non si riesce è
tutto un altro discorso, ma dobbiamo provarci a sputtanare il
Presidente del Consiglio e chi ci governa, bisogna attaccarli, che si
sia in pochi o in tanti non ha importanza, l’importante è che ci sia
qualcuno che urla. La devono smettere di non rispettare la Costituzione,
su cui tra l’altro hanno giurato fedeltà. E chi non rispetta la legge
fondamentale dello stato è un fuorilegge! Fosse anche il Presidente
della Repubblica, il discorso non cambia, chi non rispetta la
Costituzione è un fuorilegge! Siamo noi forse estremisti, perché
chiediamo che venga rispettata la legge? Devono andare via, bisogna
tornare alla Costituzione, dobbiamo riprenderci tutto, se non si fa
questa cosa non si arriva a niente, piano piano ci distruggono, ci
annientano… dal mio punto di vista sono anni che siamo sotto attacco, io
almeno li ho vissuti come un continuo 8 settembre… Nel dopoguerra noi
partigiani pensavamo che era tutto sistemato, che andava tutto bene e
quindi ci siamo adagiati… all’inizio non tanto perché abbiamo dovuto
cercare un lavoro, però dopo non ci abbiamo più pensato a quella cosa
lì… è difficile da capire ma, dopo tanti mesi di sacrifici, era facile
cadere nella pigrizia e pensare a se stessi e basta… per un bel po’ è
andata così, ma siamo rimasti fregati! Ci hanno ingannato, ci hanno
messo di mezzo… io mi sono sempre chiesto che paese sarebbe oggi il
nostro se si fosse veramente applicata la Costituzione? Perciò io dico
che il miglior programma politico è quello di tornare alla Costituzione,
di applicarla fermamente, e fare leggi che siano dalla parte degli
operai, dei lavoratori, dei giovani, insomma dalla parte dei più
bisognosi.
A La Spezia, in occasione dell'arrivo di ESTELLE, la nave diretta a Gaza
I politici di oggi si sono adattati a quello che era
l’andamento della società, e sono diventati in gran numero intrattabili,
si comportano in maniera disonesta, se voi guardate, la politica è
tutta presa da queste cose, sono tutti coinvolti in un modo o
nell’altro, per il bene o per il male ma comunque sono dentro al male. È
questa la tragedia. Invece bisogna non cedere mai, l’onestà è l’onestà,
tutto quello che si fa dev’essere onesto. Purtroppo i disonesti son
diventati la maggioranza, se sono delle minoranze li prendi, li fermi e
li cambi, se è la maggioranza non ce la fai, allora conviene staccarsi
proprio e urlare il nome e cognome: «stai sbagliando, stai facendo una
cosa sbagliata».
Il mio invito ai giovani è da sempre quello di
aderire alla Costituzione anche da ragazzi, da piccoli… leggerla, quindi
studiarla e ai grandi, invece, dico di non fare i furbetti, perché
sanno che non stiamo facendo una cosa fatta bene, e che prima o poi i
loro figli pagheranno pesantemente tutte le canagliate di questi ultimi
governi, come la sottrazione continua dei diritti in nome delle leggi di
mercato.
Prendiamo la crisi, sembra che tutti siano contenti, che
va bene così, che in fondo è una brutta crisi che è in giro, che è di
tutti, che è di tutto il mondo e quindi bisogna aver pazienza… perché ce
lo chiede l’Europa. No! Non ci vuol pazienza la crisi l’hanno fatta
loro, è colpa loro, dei banchieri, dei finanzieri… si stanno scannando e
fanno pagare tutte le spese alle persone deboli, ai pensionati, agli
operai, ai malati, agli studenti, ai giovani a cui stanno togliendo il
futuro. Non possiamo accettarlo perché non è scritto così nella
Costituzione, hanno già fatto una strage di diritti, una strage! Se noi
non ci muoviamo e non capiamo che dobbiamo fermarli prima che sia troppo
tardi, ci ritroviamo con la schiavitù come duecento anni fa. Siamo già
arrivati al punto che un imprenditore, un padrone ti chiama e ti dice
«ti do tot, devi lavorare tot ore, devi lavorare la domenica se te lo
chiedo… e quando non mi servi più ti mando a casa, ti mando via». No,
non può essere così! Non deve essere così, la Costituzione non lo
prevede. Non devono farlo! Ma tocca a voi, tocca a voi capire questa
cosa e ribellarvi. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ma
nella Costituzione c’è scritto «lavoro» non «lavoro precario».
L’articolo 11 dice che l’Italia «ripudia la guerra» eppure ci hanno
propinato la balla delle guerre umanitarie… e in un paese che non trova i
soldi per la gente che non sa come andare avanti, si vogliono spendere
miliardi per comprare dei cacciabombardieri. Io vorrei che i giovani
diventassero tutti propagandisti di questa cosa, io ho già portato in
giro quasi 80.000 Costituzioni nelle scuole, nelle piazze, dappertutto,
ma mi rendo contro che non basta che bisogna fare di più, dobbiamo
essere tutti capaci di diffondere questa convinzione: chi ci governa
deve rispettare la Costituzione che è nata dalla Resistenza. E “nata
dalla Resistenza” non vuol dire soltanto che è nata dal sacrificio dei
giovani, ma vuol dire che è nata dalla coscienza presa dai giovani
durante quei venti mesi di lotta… la coscienza che al posto del fascismo
c’era un mondo diverso che ci poteva portare avanti. Io non mi arrendo
mai, spero che anche questa volta ci se la faccia, magari all’ultimo
minuto, a salvare la Costituzione, a salvare quanto di buono c’è in
questo paese. Quando ai monti con la mia brigata subivo un
rastrellamento da parte dei tedeschi, che si muovevano in qualche
migliaia, ci sbaragliavano (in molti morivano e molti altri dovevano
scappare) fino e ridurci ad uno sparuto gruppo di uomini.
Tuttavia dopo
quelle mazzate non ci demoralizzavamo e iniziavamo dal giorno dopo a
ricomporre la brigata, finché non tornavamo più forti di prima.
È
successo diverse volte, ma non mollavamo mai.
Ecco è per questo che io
vi dico di non arrendervi mai. Coraggio ragazzi!"
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