Il nuovo album di Filippo Andreani "La prima volta" uscirà il 30 gennaio distribuito dalla
Mastermusic del grande Eugenio Cervi. Potete già ascoltare il primo
singolo "Canzone per Delmo" e dal
23 gennaio potrete ascoltare l'intero disco in streaming esclusivo su
Jam Viaggio Nella Musica (http://www.jamonline.it/).
Scrive Filippo del suo terzo lavoro solista:
"Il
mio prossimo disco sarà la mia prima volta. La prima volta che faro’ un
disco “com’è nei miei occhi”. Ho scritto canzoni che amo e che
addirittura sono pronto a cantare, lasciando negli angoli la voce cupa e
timorosa che, forse, non è lo specchio migliore di quello che ho
dentro. Voglio urlare, restare davvero “Out of control” – per dirla alla
Strummer. Perché quella è “la parte” da cui arrivo e la direzione verso
la quale devo andare. Sulle sponde del Tamigi, mentre Londra brucia,
verro’ tenuto per mano dai Linea. I Linea non sono solo musicisti: sono
degli amici e qualcosa di piu’, perché “dalle stesse madri noi siamo
nati insieme”. Saranno loro a suonare su un disco che cercherà di
spostare la (mia) canzone d’autore sui binari sconosciuti della
schiettezza punk. Questo non significa che faro’ un disco rock’n’roll;
significa che rinuncero’ a formalismi e a tessiture musicali patinate ed
inutili. Lascio l’eletta schiera dei primi della classe, tra i quali
non ho mai trovato il mio posto, e ritorno dove si comincia il concerto
in maglione e si finisce in canottiera.
Artisticamente, preferisco sedere all’ultimo banco.
Il mio fratellino Davide Lasala mi riporterà all’epoca di “La Storia Sbagliata”, tornando non solo a registrare ma anche a metterci le zampe.
Ci tengo che sappiate una cosa: il disco sarà autoprodotto. Anche per questo è la mia prima volta. Voglio tornare ai miei anni novanta, ad annusare le grafiche quando arrivano stampate, ad incollarle per farci i libretti. Oggi il disco è declassato ad essere oggetto ed in quanto tale nemmeno meritevole di essere preferito al suo parente americano marcato I-Tunes. Non sono d’accordo. Il disco è un libro, è una rosa ed un pugnale. È il mondo intero a volte. Io lo paghero’ tutto con le mie tasche e gli vorro’ bene. Voi fatemi un piacere: promettetemi di comprarlo.
Devo finire dicendo una cosa: la mia decisione di autoprodurmi ha molte ragioni. Nessuna di queste ha a che fare con le mie precedenti esperienze coi discografici. Anzi, con uno di essi, Eugenio Cervi, la mia morale ha un debito aperto. Un debito che adempiro’ presto con l’orgoglio e la gioia di sapermi – ancor piu’ che debitore – complice di una grande persona.
Artisticamente, preferisco sedere all’ultimo banco.
Il mio fratellino Davide Lasala mi riporterà all’epoca di “La Storia Sbagliata”, tornando non solo a registrare ma anche a metterci le zampe.
Ci tengo che sappiate una cosa: il disco sarà autoprodotto. Anche per questo è la mia prima volta. Voglio tornare ai miei anni novanta, ad annusare le grafiche quando arrivano stampate, ad incollarle per farci i libretti. Oggi il disco è declassato ad essere oggetto ed in quanto tale nemmeno meritevole di essere preferito al suo parente americano marcato I-Tunes. Non sono d’accordo. Il disco è un libro, è una rosa ed un pugnale. È il mondo intero a volte. Io lo paghero’ tutto con le mie tasche e gli vorro’ bene. Voi fatemi un piacere: promettetemi di comprarlo.
Devo finire dicendo una cosa: la mia decisione di autoprodurmi ha molte ragioni. Nessuna di queste ha a che fare con le mie precedenti esperienze coi discografici. Anzi, con uno di essi, Eugenio Cervi, la mia morale ha un debito aperto. Un debito che adempiro’ presto con l’orgoglio e la gioia di sapermi – ancor piu’ che debitore – complice di una grande persona.
CANZONE PER DELMO
“Dal cielo sopra Reggio Emilia, Aldo non ha
mai smesso di 'reggere, custodire e proteggere' i giorni di un figlio
salutato troppo presto. Dedicata a quel bimbo di settant’anni, che di
suo padre conserva passione e cognome. Al mio amico Adelmo Cervi”.
È con queste parole che sul libretto del cd presento “Canzone per
Delmo”, il primo singolo del mio nuovo disco che vi farò ascoltare
venerdì.
Negli occhi di Adelmo ho
letto fin da subito un dolore antico e mai guarito. Avevo ragione: ne
parlerà qualche tempo dopo nel suo libro “Io che conosco il tuo cuore”.
Quel dolore luccicante mi ha messo la penna in mano e mi ha fatto
scrivere una canzone nella quale duetto con Marino Severini. Uno che ai
Fratelli Cervi ha costruito un monumento in musica. Marino diceva di non
avere parole: “E’ troppo bella, Fili”. “Cantiamola insieme, Maestro”,
rispondevo. E cosi è andata. Adelmo, anche lui, tace molto poco ma
quando lo fa mi uccide: la prima volta che ha ascoltato la canzone ha
pianto tutto il tempo. Forse era anche felice. Felice di risentire la
voce di suo padre. Anche se arrivava dalla mia bocca.
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