sabato 17 gennaio 2015

Filippo Andreani e la canzone per Delmo


Il nuovo album di Filippo Andreani "La prima volta" uscirà il 30 gennaio distribuito dalla Mastermusic del grande Eugenio Cervi. Potete già ascoltare il primo singolo "Canzone per Delmo" e dal 23 gennaio potrete ascoltare l'intero disco in streaming esclusivo su Jam Viaggio Nella Musica (http://www.jamonline.it/).


Scrive Filippo del suo terzo lavoro solista:

"Il mio prossimo disco sarà la mia prima volta. La prima volta che faro’ un disco “com’è nei miei occhi”. Ho scritto canzoni che amo e che addirittura sono pronto a cantare, lasciando negli angoli la voce cupa e timorosa che, forse, non è lo specchio migliore di quello che ho dentro. Voglio urlare, restare davvero “Out of control” – per dirla alla Strummer. Perché quella è “la parte” da cui arrivo e la direzione verso la quale devo andare. Sulle sponde del Tamigi, mentre Londra brucia, verro’ tenuto per mano dai Linea. I Linea non sono solo musicisti: sono degli amici e qualcosa di piu’, perché “dalle stesse madri noi siamo nati insieme”. Saranno loro a suonare su un disco che cercherà di spostare la (mia) canzone d’autore sui binari sconosciuti della schiettezza punk. Questo non significa che faro’ un disco rock’n’roll; significa che rinuncero’ a formalismi e a tessiture musicali patinate ed inutili. Lascio l’eletta schiera dei primi della classe, tra i quali non ho mai trovato il mio posto, e ritorno dove si comincia il concerto in maglione e si finisce in canottiera.
Artisticamente, preferisco sedere all’ultimo banco.
Il mio fratellino Davide Lasala mi riporterà all’epoca di “La Storia Sbagliata”, tornando non solo a registrare ma anche a metterci le zampe.
Ci tengo che sappiate una cosa: il disco sarà autoprodotto. Anche per questo è la mia prima volta. Voglio tornare ai miei anni novanta, ad annusare le grafiche quando arrivano stampate, ad incollarle per farci i libretti. Oggi il disco è declassato ad essere oggetto ed in quanto tale nemmeno meritevole di essere preferito al suo parente americano marcato I-Tunes. Non sono d’accordo. Il disco è un libro, è una rosa ed un pugnale. È il mondo intero a volte. Io lo paghero’ tutto con le mie tasche e gli vorro’ bene. Voi fatemi un piacere: promettetemi di comprarlo.
Devo finire dicendo una cosa: la mia decisione di autoprodurmi ha molte ragioni. Nessuna di queste ha a che fare con le mie precedenti esperienze coi discografici. Anzi, con uno di essi, Eugenio Cervi, la mia morale ha un debito aperto. Un debito che adempiro’ presto con l’orgoglio e la gioia di sapermi – ancor piu’ che debitore – complice di una grande persona.


CANZONE PER DELMO
“Dal cielo sopra Reggio Emilia, Aldo non ha mai smesso di 'reggere, custodire e proteggere' i giorni di un figlio salutato troppo presto. Dedicata a quel bimbo di settant’anni, che di suo padre conserva passione e cognome. Al mio amico Adelmo Cervi”.
È con queste parole che sul libretto del cd presento “Canzone per Delmo”, il primo singolo del mio nuovo disco che vi farò ascoltare venerdì.
Negli occhi di Adelmo ho letto fin da subito un dolore antico e mai guarito. Avevo ragione: ne parlerà qualche tempo dopo nel suo libro “Io che conosco il tuo cuore”. Quel dolore luccicante mi ha messo la penna in mano e mi ha fatto scrivere una canzone nella quale duetto con Marino Severini. Uno che ai Fratelli Cervi ha costruito un monumento in musica. Marino diceva di non avere parole: “E’ troppo bella, Fili”. “Cantiamola insieme, Maestro”, rispondevo. E cosi è andata. Adelmo, anche lui, tace molto poco ma quando lo fa mi uccide: la prima volta che ha ascoltato la canzone ha pianto tutto il tempo. Forse era anche felice. Felice di risentire la voce di suo padre. Anche se arrivava dalla mia bocca.


Filippo Andreani nasce a Como nel 1977. Cantautore, dopo un’esperienza con il gruppo degli Atarassia Grop, nel 2008 decide di dedicarsi infatti a un progetto solista ispirato alla Resistenza e alla storia dei partigiani Gianna e Capitano Neri. Esce così LA STORIA SBAGLIATA, un concept album che riprende nel titolo la canzone omonima di Fabrizio De André. 

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