Avete
presente quel genere di persone che conosci per caso e, da subito, ne diventi
profondamente amico? Quel genere di persone che sembra ti conoscano da sempre,
e che tu conosca loro da altrettanto tempo?
Ecco, il
signor Federico Rustighi, classe 1990, è una di quelle persone, per me.
L’ho
conosciuto per caso, è una di quelle persone con cui hai mille conoscenze
in comune, ma che poi hai bisogno di una strana convergenza cosmica per
incontrare.
Ecco, io ho
conosciuto un semplice Federico. Un tipo in gamba e un sacco divertire.
Viene fuori che è anche Yoshimitsu Sama e,
pure, Pops & booms. Anzi, è prima Pops e poi Yoshimitsu, ma di questo ne
parleremo tra un attimo.
È uno che se
le canta e se le suona, in poche parole.
Il suo mondo
– elettronica e remix – mi affascina (lo ammetto, sono così indie che ascolto poco musica elettronica e ne so davvero poco) e allora, con due buona birre fresche, una sera, da
buoni amici, ci mettiamo a parlare e ad ascoltare musica.
Ecco cosa ne
viene fuori, ascoltando i suoi remix, che mi piace anche come lavora.
Il ragazzo
mi piace proprio, non mi stancherò mai di dirlo.
La passione
per la musica l’ha sempre avuta, quasi fosse una sua personale catarsi, studiando
fin da piccolo il pianoforte e scoprendo, nel 2006, la musica elettronica.
Il progetto
Pops & booms
nasce all'incirca nel 2009 come arrangiamento e produzione di canzoni cantate da
altri. In "Pops" sono racchiusi i violini, le tastiere, tutto ciò che
c'è di melodico nel suo repertorio e dentro a una composizione, in
"Booms" tutti gli effetti psichedelici e i bassi distorti che utilizza,
dice.
Questo nasce
come un progetto mainstream (eh
insomma, siamo al mio quarto o quinto post di una rubrica che si chiama indiEgente su un blog che si chiama Riserva Indie e non avevo mai usato questa parola. Sì, insomma, mi sentivo
a disagio, nda) di musica
commerciale.
Nel 2011
poi, Federico decide di fondare anche un progetto solista: Yoshimtsu Sama dove
scrive, canta e arrangia tutto da solo. Yoshimitsu è il nome di un personaggio
di Tekken, un ninja che utilizza
strumentazioni super tecnologiche, ma è pur sempre soggetto a tutte le
tradizioni e i costumi del suo clan. Scegliendo il nome ha fatto un
collegamento tra il background pop e classico e la scelta di fare musica
"elettronica aggressiva", senza però abbandonare del tutto la musica
classica.
Sempre nel
2011 c’è la prima uscita: EGO remix (la sigla del MamaMia, per intenderci) sia
con Pops (con sonorità beat e house), sia con Yoshimitsu (con suoni più rave).
Nel 2012 i
due progetti si trovano a confluire. Il 2012 vede anche la collaborazione con
Minno (un cantante pop del Belgio, presentatore di una canale musicale, che fa
musica pop anni ’90) in cui Minno mette la voce e Pops & booms e
Yoshimitsu Sama "ci mettono" arrangiamento e produzione.
Spazia un
po’ tutti i generi dall’electrohouse al metal, dal rock anni ’80 al rave.
Ultimamente ha deciso di lanciarsi nel dubstep (“che è l’hardcore del domani”
cit.) e collabora con alcuni cantanti, oltre il sopracitato Minno c’è Paolo Tuci
(con cui ha lavorato per EGO) e il
gruppo Reset (eurodance canadese).
Tanto per
tenersi in allenamento cerca on line dei brani acapella e produce boot-leg di
grandi cantanti quali
Lady Gaga
Madonna
Beyoncé
De André
Battiato
Proprio di
quest’ultimo stanno per uscire varie cover remixate (perché Franco è
il suo idolo indiscusso, anche se in ordine di importanza è messo sotto a Gaga
e Madonna…).
Allora, i
modi di interiorizzare questo post, sempre che siate arrivati fin qui, sono –
fondamentalmente – tre:
a) vi fidate
ciecamente di tutte quelle terminologie astruse e anglofone che ho usato e le
rinchiudete in un cassettino dell’armadio del vostro omino del cervello giusto
per fare colpo su una quale sbarbina una sera,
b) andate a
cercare su internet ogni singola parola a voi sconosciuta (come ha fatto la
sottoscritta) e cercate di capirci minimamente un po’ di più;
c) avete
chiuso il blog alla parola mainstream,
o a Beyoncé. In questo caso non posso che darvi ragione, ma per gli amici, alla
fine si fa questo ed altro.
In realtà
scherzo, il ragazzo ci sa fare davvero. Se anche voi, come me, sentite solo un
costante “ponzare nelle casse” provate a fare un ascolto più penetrate e vi si
aprirà un mondo. Ci sono tante di quelle sfumature di cui non si ha idea
(almeno per me, grande ignorante del campo). E i pezzi hanno,
persino, un loro senso.
Cose da non
credere.
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