In questo momento di assoluta incertezza sul futuro della nazione e, in particolare, della sua attività culturale è bene cercare di preservare i pochi spazi fisici rimasti che nel corso degli anni hanno investito nella musica attraverso la forma che più amiamo, che non è quella del dj set anni 80 con i brani masterizzati scaricati da youtube e spesso proposti da selezionatori improvvisati sicuramente ascrivibili alla categoria "braccia levate all'agricoltura" ma quella del concerto dal vivo. In quattro anni di intensa attività il Gob ha costruito coi fatti quella credibilità che molti circoli Arci hanno ormai disperso sotto lo zerbino all'ingresso del locale e soprattutto ha creato una scena fatta di musicisti, cantanti, appassionati che lo hanno fatto diventare un riferimento per la scena musicale locale e non solo. La concreta possibilità che questo paese diventi culturalmente terra di nessuno ci impone una scelta che vada oltre al semplice "like" su un post su facebook e derivati. Il Gob ha bisogno di sostegno economico per continuare a resistere, coprire i debiti e poter anche solo pensare che sia possibile la ripartenza quando la tempesta sarà passata e per questo ha creato una raccolta fondi con un obiettivo facilmente raggiungibile se solo tutti decidiamo di dare un minimo contributo. Arrivare a 5000 euro vuol dire 500 persone che danno 10 euro. Tra La Spezia e Pisa abbiamo 500 appassionati che hanno a cuore la musica dal vivo? L'alternativa nell'immediato sono i folli concerti drive in o i live a pagamento in pay per view che presto iniziaranno ad essere proposti per arricchire i soliti noti. Dal mantenimento degli spazi fisici dipende la sopravvivenza di una scena. L'alternativa è liquida. A tutti noi la scelta di resistere.
Qui sotto il video realizzato per la raccolta fondi e il comunicato per la raccolta fondi con le modalità per contribuire sulla piattaforma gofundme.
Il Circolo è ormai chiuso da metà Gennaio. Siamo stati tra i primi a decidere di chiudere, quando a nessuno - noi compresi - era ancora perfettamente chiara l'entità del dramma in cui, in quei giorni, stavamo entrando inesorabilmente. Come tutti, seguiamo l'evolversi della situazione e cerchiamo in ogni modo di non gettar la spugna.
Come tutti, siamo nell'incertezza: le possibilità di riapertura in questa stagione sono ridotte al minimo, più probabilmente azzerate.
Non solo, le modalità di riapertura nel futuro, in quella "fase 2" di cui tutti parlano, sono ancora del tutto nebulose. Si riaprirà un giorno, ma in che modo? Con quali vincoli?
L'incertezza maggiore peró trascende da elementi oggettivi e dall'estrema emergenza reale del presente, e riguarda qualcosa di molto più profondo del social distancing, degli strumenti di contingenza, della riprogrammazione di questo o quel concerto/iniziativa/corso/incontro: ha a che fare con il senso stesso di un'esperienza sociale come la nostra, con i modelli che ha utilizzato finora e con quelli in cui, volente o nolente, era immersa. Saremo in grado di percorrere una strada di cambiamento, di ripartenza? Non lo sappiamo, ma abbiamo la certezza di volerci provare, certi che gli spazi di incontro possano essere motore di un processo di salvaguardia e futuro rinforzo del senso di comunità, per quanto piccola essa possa essere.
Per farlo, per poter rimanere sul pezzo e provarci, abbiamo bisogno in primo luogo di tutelare e mantenere ciò che negli anni, a costo di grandi fatiche, ci è servito come fondamento: la nostra sede, il Circolo GOB, e la nostra organizzazione, basata sul legame per noi inscindibile tra lavoro e volontariato. Abbiamo deciso di attivare questa raccolta fondi che ci servirà per arrivare un po' più in là nel tempo, evitando che alcuni di noi si dissanguino economicamente e potendo arrivare agli scenari di domani con più energia possibile, fisica e mentale.
Per partecipare alla raccolta fondi per sostenere il Gob clicca qui
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