lunedì 25 gennaio 2021

InYourEyesEzine COMPIE VENT'ANNI (E NON LI DIMOSTRA) - INTERVISTA A SIMONE BERENECETTI - TESTO DI MAURIZIO CASTAGNA


"L''underground' è e potrebbe essere (proprio perché sottoterra) un seme che tramite e con la scusa della musica, di testi, di disegni di nicchia (ora che non siamo più ragazzini) vuole dare una voce, una modalità espressiva dei sentimenti che agitano i ragazzi di oggi, di sempre e di ogni dove". Questo è lo spirito che "agita" InYourEyesEzine, una delle webzine più interessanti e innovative che proprio in questi giorni compie vent'anni di attività. Nata come fanzine cartacea si è poi convertita al digitale, mantendendo però la propria carica propositiva e innovativa. Abbiamo chiesto ai ragazzi di IYE e in particolare a Simone Berenecetti di parlarci della loro esperienza e di cosa vuol dire oggi gestire una webzine.


1) 20 anni di In Your Eyes, un traguardo importante e, soprattutto, non da tutti. Se doveste descrivervi a chi ancora non vi conosce, come vi definireste e qual è la vostra "mission"?

In Your Eyes ha una mission chiara e semplice: siamo da sempre legati a doppio filo al concetto dell'autoproduzione. Continuiamo a impegnarci con la presunzione di poter aiutare band, scrittori, illustratori, fotografi o chiunque abbia un'urgenza espressiva senza porre limiti alla forma scelta. Noi facciamo la nostra parte. Siamo una comunità di persone positive, progressiste, diy friendly.


2) Da dove scrivete e come è nato il progetto? Trovate che arrivare dalla provincia sia stato più un limite o uno stimolo?

In Your Eyes muove i primi passi vent'anni fa nella provincia di Savona, anche se mettere delle barriere o degli steccati su internet non è possibile e non è mai stata nostra intenzione rappresentare solo il territorio dove siamo radicati. Infatti già dai primi mesi di vita abbiamo potuto contare su collaboratori e corrispondenti dalla Sicilia e dal Lazio. La dimensione provincia può darti quello stimolo, quella spinta in più per aprire la tua mente alla ricerca di nuove esperienze musicali e non solo, siamo sempre tesi alla scoperta di nuovi contatti giornalieri con cultura, arte, musica e voce di altre terre.


3) In tutto questo periodo la musica, e le arti in generale, sono state profondamente influenzate da internet. Pensate che la rivoluzione digitale abbia cambiato anche il modo di proporre la vostra fanzine? E se sì, come?

Sicuramente! E’ tutto cambiato, da vent'anni a questa parte, per quanto riguarda la musica, soprattutto con l’avvento dello streaming. Agli esordi, la nostra fanzine si trovava nella situazione di dover contattare direttamente i vari gruppi musicali per farsi inviare il materiale da recensire; adesso succede il contrario. Tutti i giorni siamo bombardati di email e di materiale che ci viene proposto, talvolta anche di scarso livello. Questo eccesso di produzioni, soprattutto musicali, negli ultimi tempi ha pesato molto nella nostra redazione, pertanto abbiamo voluto ridurre le recensioni musicali a favore di contenuti originali come racconti, haiku e illustrazioni.


4) Quali sono le parti di iyezine, rubriche, interviste, che suscitano maggior interesse?

Negli ultimi mesi, con l’aiuto di alcuni validi collaboratori, la sezione "Valis" sta riscontrando un buon interesse. Valis è il contenitore di letteratura di fantascienza all'interno del quale si trovano le recensioni dei grandi classici di fantascienza insieme a nuove pubblicazioni dello stesso genere. Su Valis si discute in merito ai grandi autori e delle ultime leve, si cerca di approfondire il mondo editoriale fantascientifico in tutte le sue forme, su tutti i pianeti. Io personalmente sono anche molto legato alla sezione “la nostra Africa”, una rubrica che raccoglie una serie di articoli e testimonianze che ci aiutano a conoscere dall’interno la cultura africana.

5) La facile gestione di un sito ha fatto pullulare in rete centinaia di webzine che come primo impatto hanno sicuramente quello di creare tanto fumo e di nascondere bene i pochi arrosti. Come mai c'è così tanta gente che scrive di musica e così poca gente ai concerti?

Dipende di quali concerti e contesti ci parli. Sono pochi i giovani che possono permettersi di pagare 75€ per vedere un concerto. Questo è comunque un tema vasto che coinvolge vari aspetti della promozione discografica a più livelli. Noi beneficiamo sempre molto di contesti di club dove poter godere di esperienze più intime e sicuramente alla portata di molti. Le persone che scrivono di musica sono forse troppe, e tra questi ci siamo anche noi che talvolta veniamo additati come poco referenziati per farlo. Il problema seconde me è che tanti oggi pensano di essere dei fenomenali scrittori. Noi non lo siamo di certo e soprattutto non abbiamo la presunzione di esserlo. Noi siamo “appassionati” che scrivono di tutto ciò che ci piace. Siamo fruitori e con grande umiltà scriviamo delle emozioni e sensazioni che proviamo quando, per esempio, ascoltiamo un disco. Di cose belle ce ne sono tante in giro ed è altrettanto bello poterne leggere, non crediamo affatto che si potrà mai inflazionare il tema che ruota attorno al bello. Più ce n'è, meglio è per tutti.

6) Iyezine non si occupa solo di musica. Parliamo dei contenuti extramusicali che proponete e in particolare di iyelab.

La sezione "Iyelab" è quel contenitore dove pubblichiamo soggetti originali: racconti, haiku, illustrazioni e fumetti. Grazie alla licenza Creative Commons, i contenuti pubblicati si posso editare semplicemente menzionando l'autore e da dove è stato estrapolato il soggetto in questione. Siamo alla continua ricerca di “autori” da pubblicare.


7) Siete nati come fanzine cartacea per poi passare al web. Avete mai sentito il bisogno di tornare "fisici" in tutti questi anni e avete avuto proposte in tal senso?

Ti parlo della mia esperienza personale. Io ho mosso i primi passi e realizzato la mia prima fanzine cartacea grazie all'importante apporto delle allora provvidenziali fotocopiatrici e queste esperienze, ti assicuro, rimangono nel cuore. Penso spesso a una versione cartacea, magari a un classico "annuario". Purtroppo quello che ci blocca, oltre al sempre pochissimo tempo a disposizione, è certamente la mancanza di fondi... siamo comunque sempre aperti a quegli sponsor che vorranno credere in questo progetto. L'ultima nostra pubblicazione cartacea risale a quando in occasione del 10° anniversario di In Your Eyes abbiamo voluto ricordare le recensioni di gruppi che fino ad allora ci aveva elettrizzato ascoltare!


8) Trovate che la gratuità della fruizione via web di qualsiasi cosa, contenuti della vostra zine inclusi, sia una grande opportunità? La disabitudine del pubblico a pagare per un contenuto non finisce per far perdere valore al contenuto stesso?


No, assolutamente. Crediamo fermamente che il valore non debba necessariamente corrispondere a un prezzo da pagare. La condivisione deve essere massima e il fatto di renderla a pagamento non rafforza il valore del contenuto. E come dicono quelli della Creative Commons: “quando condividi vincono tutti.”


9) C'è qualche aneddoto che volete raccontarci in questi 20 anni di pubblicazioni?

Aneddoti ce ne sono davvero tanti, ma la cosa che più apprezziamo è la possibilità che ci è data tutti i giorni di poter conoscere persone speciali da tutto il mondo, che credono nella propria arte e che ci permettono di distribuire il loro lavoro in un modo alternativo a quello delle big major.


10) Come vi vedete tra 20 anni e come vedete la cultura in generale tra 20 anni?

Difficile dirlo con certezza! Noi di certo, grazie alla nostra esperienza, abbiamo imparato a vivere il presente, a dare importanza ai nostri tempi, a sostenere quello che qui ed ora ci emoziona.

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