sabato 2 marzo 2013

Modena City Ramblers live al Juxe Tap di Sarzana 28 Febbraio 2013//Recensione di Flavia

                                                                           
In questo periodo di instabilità (o ingovernabilità, chiamatela come vi pare) totale nel nostro “paese che sembra una scarpa” è rimasta solo qualche certezza e i Modena City Ramblers sono una di queste.
Entrano sul palco e iniziano con “Nulla di nuovo sul fronte occidentale”, la canzone che dà il titolo al loro ultimo (doppio) cd uscito a inizio 2013. Subito dopo “Occupy World Street” inizia a farci saltare come solo un concerto dei MRC sa fare.  Così le canzoni si susseguono veloci, i salti si fanno sempre più ritmati e prepotenti, l’atmosfera e il locale tutto si scalda e c’è spazio per qualche grande classico (purtroppo sempre tremendamente attuale) come “El Presidente”. 
Saltando e sudando il concerto procede bello, limpido e movimentato, con quegli echi folk irlandesi che vengono riproposti in grande stile nel loro ultimo cd. 
Davide prende una piccola pausa, si asciuga la fronte e si avvicina al microfono presentando la canzone “La Luna di Ferrara”. Si nota subito come non la stia presentando con la voce ma col pulsare del battito del cuore suo e di tutti quelli che conoscendo quella storia sono rimasti feriti nel profondo. Così, anche se “giustizia non riporterà indietro i miei diciott’anni e il correre inquieto, i miei diciott’anni e il loro segreto, i miei diciott’anni fatti a pezzi per strada una notte di settembre da belve in divisa”Federico Aldrovandi viene ricordato, proprio nei suoi diciott’anni barbaramente strappati alla vita. 
Il concerto continua ed arriva anche il momento di “Bella Ciao” e tutti quei pugni chiusi verso il cielo fanno sempre bene al cuore. 
I Modena poi spariscono dietro il palco, ma tornano, giusto in tempo di farci stare un po’ in quel clima da corteo studentesco con i classici cori da stadio. Non potevano però  lasciarci senza “Contessa”, “Mia dolce rivoluzionaria” e “In un giorno di pioggia” e di fatto tornano e ce le fanno ascoltare e cantare a pieni polmoni. 
Nella piccola pausa, in assenza della band sul palco, mi guardo un po’ intorno: la meraviglia che noto è l’estrema eterogeneità del pubblico: si vedono tanti ragazzi, ma abbondano anche stempiature e capelli bianchi, così come si possono facilmente scorgere folte chiome che scivolano sui “chiodi”, e  anche parecchie creste. Sorrido e sono felice, ricolma di quella felicità che solo la bellezza di un concerto sa darti.

Finito il concerto, bevuta una birra, posso dire che, per fortuna, i Modena City Ramblers sono davvero una certezza, un caposaldo inviolabile. La bravura nel descrivere il nostro Paese fa sì che effettivamente non ci sia “niente di nuovo sul fronte occidentale” per quanto riguarda la band,  cioè che andare a un loro concerto, comprare un loro cd, ascoltare anche solo un pezzo sia una garanzia. Sono una di quelle band che è riuscita a non tradirsi, a non smentirsi e riesce, sempre, a non deludere. Cosa non da poco, per niente. 
Nulla da dire, nulla da aggiungere, bravi, sinceri, importanti.
                                                   Recensione di Flavia
                                                

                                                                

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