lunedì 6 agosto 2012

Lo Sziget raccontato dal nostro inviato a Budapest


Lo Sziget, il festival musicale più importante d'Europa raccontato dal nostro inviato a Budapest, JB. Attenzione, non è il solito resoconto con parole come "elettrizzante", "fantastico" o, ancora peggio, "indimenticabile". Potrebbe contenere materiale osceno e nessun riferimento alla musica.
Lo Sziget non è ancora cominciato. Ieri giornata con musica ungherese. Terribile. Un mix tra Toto Cutugno, i neomelodici napoletani e l'allarme della macchina. Eppure era pieno di ungheresi che si gasavano e cantavano sotto al Main Stage. Secondo il mio amico Prefe i gruppi ungheresi di ieri andrebbero sequestrati e torturati dai terroristi islamici.
Io e i miei compagni di viaggio abbiamo avuto la brillante idea di entrare per piantare la tenda alle 13.00. Caldo subsahariano e code che mettono a dura prova ogni credo religioso. Naturalmente noi la tenda non ce l'avevamo, dato che abbiamo deciso di fare i borghesi e affittare un appartamento a Pest. Quindi, prima di entrare siamo andati in pellegrinaggio mistico verso l'Auchan.
                                                                               

Con la sua aria condizionata sparata a palla è stata come un oasi nel centro dell'inferno. Oltre alla tenda abbiamo comprato altre cose indispensabili per campeggiare: birre, pistole e fucili ad acqua, pallone da ghei a pois fuxia e acqua frizzante (epic fail nel leggere le etichette in ungherese).
Non essendo iniziato il festival, c'erano ancora tanti posti all'ombra nei quali piazzare la tenda. Olandesi come se piovesse.
Mentre alcuni montavano la tenda, altri andavano in cerca di qualcosa capace di farci sopportare la musica ungherese e lasciarci con sorrisi inebetiti. Missione compiuta.
Naturalmente non occorre che mi soffermi sulla quantità imbarazzante di figa indigena e non. Pericolo epistassi acuta ad ogni angolo.
Dopo aver cenato allo stand delle specialità transilvane (carnazza spettacolare), ci siamo aggirati per ore e ore all'interno dell'isola bevendo in qualsiasi posto avesse musica e gente ubriaca che si sfasciava. Il tutto sino alle 3 del mattino, ora in cui abbiamo deciso di non poter più andare avanti.
Oggi terme e poi di nuovo sull'isola del devasto.

JB

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