AUFF! È
stata la parola che più spesso ho pronunciato in questo periodo di studio che
mi ha costretto a casa. AUFF è anche il cd che ho ascoltato (e mi trovo ad
ascoltare anche adesso, per esempio) spesso e volentieri. Trovandomi a
canticchiare “Norman” ché, essendo un dottorando in filosofia che si suicida,
lo sentivo molto vicino a me.
Loro sono i Management
Del Dolore Post-Operatorio e mi piacciono un sacco. Hanno un'attenzione verso i testi davvero invidiabile, espedienti letterari degni dei
migliori artisti, e hanno, secondo me, pienamente ragione a definirsi Poeti
Provinciali.
Utilizzano,
o paventano di utilizzare, una filosofia di vita che non ha nulla da invidiare
a Epicuro: “unica alternativa al dolore è il piacere”. Al posto della filosofia
come quadrifarmaco, pongono la musica. Anche - e, forse, soprattutto - per dimostrare la brevità e la provvisorietà
del dolore. Post-Operatorio, chiaro.
Come sempre,
per pigrizia vi rimando al sito ufficiale dove potete leggere la storia
del gruppo, successi, riconoscimenti, collaborazioni.
L’incontro
con i Management è avvenuto per caso, uno dei miei soliti ascolti distratti,
ma non c’era niente che non pretendesse con forza la mia attenzione. Sono
quegli ascolti che da sottofondo si trasformano prepotentemente, invadentemente, in un primo
piano. Che tu glielo permetta o no. Non ricordo bene cosa stessi facendo ma
BAM! La frase giusta nel momento giusto: “anche tu sputi sui tuoi sogni?” eccola
lì. Flavia colpita e affondata.
Amore borghese mi rapisce. Faccio un paio di ricerche e mi imbatto in Norman. Penso di averla sentita almeno nove volte di fila. E mi prende. Ti illude di graffiarti in superficie, ma in realtà è una ferita profonda. Profonda parecchio. Probabilmente la condizione è irreversibile.
Amore borghese mi rapisce. Faccio un paio di ricerche e mi imbatto in Norman. Penso di averla sentita almeno nove volte di fila. E mi prende. Ti illude di graffiarti in superficie, ma in realtà è una ferita profonda. Profonda parecchio. Probabilmente la condizione è irreversibile.
Decido di
mettermi ad ascoltare il cd tutto d’un fiato. Dopo qualche traccia ricordo il
primo incontro col Management, io non li conoscevo e mi è stato
suggerito “Nei palazzi” mi si apre un mondo. Epifania.
Spesso sono
talmente con la testa da un’altra parte che scopro che un gruppo mi piace un
sacco, ma poi me ne dimentico, magari sto in fissa qualche giorno poi non ci
penso più. Finisce che dopo mesi riscopro quello stesso gruppo. Ed è successo
così per l’ennesima volta anche con loro. Per questo vi consiglio un ascolto
immediato e diretto di AUFF, per intero, senza sosta.
Fatevi
colpire al cuore, fatevi corrodere l’anima di domande delle quali sapete le
risposte ma volete negarle a voi stessi. I Management sono così, una pugnalata
ben assestata. Senza chiederti il permesso di colpirti, prima, né tantomeno
chiedendoti scusa dopo.
Ti lasciano lì, a crogiolarti.
Ti lasciano lì, a crogiolarti.
Bravi.
Innovativi. Diretti. Propriocomepiaccionoame, ecco. Particolari anche nel loro
video ufficiale di Auff
Bah, adesso anche basta, credo di aver finito gli aggettivi per questo gran
bel gruppo.
“E se
qualcuno ad un tratto si svegliasse sul più bello, scoprirebbe come è dolce la
primavera del cervello.”
Testo di Flavia
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