Questa settimana a Riserva Indie il crossover dei pisani Hammamet Mon Amour ,per presentare i brani del loro omonimo disco di debutto e le venature prog dei genovesi Mamadarque. Come sempre ampio spazio ai "dischi caldi" della settimana, ai live e la classica "finestra" sull'hardcore punk italiano a cura di Fabrizio Pisani. Appuntamento in Lunedì 13 Gennaio dalle 20,40 alle 22,30 e replica Sabato 18 dalle 15,40 alle 17,30 sulle frequenze (89,80 fm) e lo streaming di Contatto Radio - Popolare Network.
Il primo disco degli Hammamet Mon Amour è un lavoro esplorativo, nel quale la band pisana attraversa una serie di sperimentazioni e cambi di scenario: dal gridato, chitarra distorta a tinte noise si passa con scioltezza a pezzi in cui una chitarra pizzicata fa da sfondo a un parlato o a cori sussurrati e sospirati. Ma non solo: in alcuni brani (uno su tutti “Godere al Popolo”) si lanciano in una sorta di canzone cabaret, con tanto di voce in falsetto. Questo disco si colloca a metà tra il poliedrico e la schizofrenia, e gli Hammamet Mon Amour non riescono a, o non intendono, trovare la propria identità e dimensione. https://www.rockit.it/recensione/45966/hammametmonamour-hammamet-mon-amour?fbclid=IwAR1b6HlLf9KQ4M7PxpQ7gmfIsv0ASeQLPmoNnJBLrYNPVmZWQwJzhuSliRA
L'idea di base dei Mamaderque è quella di un'esplorazione intima dell'universo musicale, che possa sfociare, alternandosi, in mari più o meno quieti del suono. L'idea di rivalutazione del gusto per la musica rock, della sperimentazione musicale, ma anche del riscatto del pubblico al banco della mediocrità, muove le intenzioni del gruppo, che non smette mai di perseguire queste intenzioni. La sua storia si dipana tra alti e bassi, con conseguenze talvolta traumatiche, talvolta liberatorie, talvolta illuminanti. Il resto viene sempre da se e, semplicemente seguendo il flusso degli eventi, la band si evolve, cambia faccia, interpreti e amplia obiettivi, anche arditi, ma perseguiti con costanza, sacrificio e abnegazione. I testi sono sensazioni, esperienze vissute, alterazioni e brutalizzazioni che la realtà a volte offre al mondo; ma anche ricordi o sogni, o incubi. Muse che diventano musica, si affacciano secondo schemi differenti di volta in volta. Certamente un'esperienza originale e non per forza complicata.
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