In vista del Lucca Comics abbiamo deciso
di intervistare i Paguri, Emiliano Pagani e
Daniele Caluri, autori di Don Zauker, fumetto che a Riserva Indie (e
specialmente a me) piace un sacco. Ne è venuta fuori un’interessante
chiacchierata sul Papa, su Letta, e su un sacco di cose che ai Paguri li fanno
arrabbiare. E frutto della loro costante e giustificata incazzatura c’è il
nuovo albo di Don Zauker.
Inizierei con una domanda così banale che di solito
non fa nessuno: come va? Come state?
Tutto
bene, grazie. Te?
Bah,
direi bene, grazie. Entriamo nel vivo: Don Zauker, presentazione al Lucca
Comics. Come pensate di gestire il bordello cosmico che è Lucca Comics?
Come
sempre: con un'amplissima gamma di moccoli, ogni volta rinverditi con nuove
combo e ulteriori arabeschi letterari, e cementandoci all'interno del nostro
stand (stand Don Zauker, piazza del Giglio) senza mai mettere piede fuori; MAI.
A
tale scopo, ci siamo già muniti di catetere e secchiello, in modo da essere al
100% bio. Ma la vera sfida sarà, as usual, avere la pazienza di non mandare in
culo quelli che, nonostante avvisi, post, cartelloni, volantini, mail e
quant'altro, per spiegare dove saremo, si lamenteranno dicendoci che non ci
hanno trovati, dopo averci cercato nei posti più improbabili, tipo lo stand
delle Winx, o magari a Pisa...
Avevamo conosciuto Don Zauker mentre ci dava la
comunione con una fetta di salame, adesso la copertina sembrerebbe dire che abbia
fatto piuttosto carriera, il ragazzo.
Così
sembrerebbe.
Non
è che con questa domanda sottile e strisciante intenderesti estorcerci qualche
anticipazione, vero? No, perché nel caso trovi in noi due monoliti granitici,
più silenziosi di un moai dell'Isola di Pasqua, più impenetrabili di un rovo, più
duri di un Angelino Alfano.
Non sia mai!
In “Inferno e Paradiso” si parlava di una storia
decisamente cupa e lontana dalle risate, ma che avete saputo raccontare anche
con trovate che sono riuscite anche a smorzare i toni e rendere divertenti
molti passaggi, cosa ci dobbiamo aspettare da questo “Habemus Papam”?
Una sorta di ritorno alle origini,
a quel sapore feroce e chiassoso che avevano gli episodi brevi, perché il tipo
di storia raccontata lo richiedeva. Inferno
e Paradiso era raccontato con un umorismo nerissimo perché parlava di un
genocidio e delle responsabilità di Chiesa e governo italiano nell'aver provato
a coprirlo. Anche Habemus Papam sarà
cattivissimo e scorretto, ma non avrà quella componente così cupa. Sarà però
ugualmente incazzoso, quello sì, anche perché non potrebbe essere altrimenti.
Se si dice “Habemus papam” non si può che pensare al
caro Francesco. Com’è il vostro rapporto con Papa Francesco? Questo infinito
eccesso di buonismo che quel papa così amato dalla ggente sta spruzzando su
tutto il clero, come lo vedete? E se posso girarvi una domanda vostra:
Considerato che il Papa Buono era Giovanni XXIII, come potremmo chiamare e/o
ricordare Papa Francesco?
Boia, ma è un'intervista o il
tribunale dell'Inquisizione? ...
Ok, procediamo per gradi: il nostro
rapporto con papa Francesco è inesistente, come quello con Ratzinger, del
resto. Già il fatto che esista una figura come il Papa, oggi, in Europa, nel
2014 ci manda fuori di testa, figuriamoci poi il dover gioire perché questo si
rivela, in fondo, una persona abbastanza ragionevole e non uno stronzo
conservatore! Ma più che immaginare un papa che "spruzza un eccesso di
buonismo sul clero", vediamo un processo inverso, ovvero un'ondata di
melassa forzata che proviene in primis dai media, poi riversata sulla nazione
fino a tornare, all'incasso come sempre, al clero. E, come potrete immaginare,
il nostro disgusto ha raggiunto limiti di guardia; per questo abbiamo ritenuto
che una sana dose di Don Zauker non potesse che giovare (in primis a noi, per
impedirci di andare in analisi). Comunque, per quanto riguarda l'appellativo
con il quale ricordare Papa Francesco, abbiamo lanciato un sondaggio sul nostro
sito e, al momento, sembra prevalere “Il papa con il 30% di bontà in più,
rispetto agli altri papi della stessa fascia” sul “Il papa bontà a cuor
leggero” e “Il papa tutta bontà e zero calorie”. Sulla questione del papa buono si va nel grottesco: ogni papa, mentre vive, è buono per definizione, e guai a non ribadirlo tutti i giorni. C'è da dire, però, che per Bergoglio la strada è stata fin da subito in discesa, dal momento che, nel confronto con Ratzinger, anche un militante dell'ISIS sarebbe apparso più mite.
Avete
notato un qualche cambiamento, col cambiare dei papi, nei vostri lettori? E nei
vostri antagonisti?
Nei nostri antagonisti no, nel modo
più assoluto: ci disprezzavano prima, ci disprezzano ora in egual misura, a
prescindere dal papa in questione. Anche perché al fedele acritico non
interessa la persona che verrà designata per recitarne il ruolo: gli basta la
figura, il simbolo. Se dal balcone di S. Pietro si affacciasse uno gnu vestito
di bianco, si vedrebbero comunque i festeggiamenti nell'omonima piazza e gli
striscioni VIVA IL PAPAGNU! In alcuni nostri lettori casuali, invece qualcosa è
cambiato. Ratzinger era una macchietta e anche tanti cattolici moderati lo
criticavano e si divertivano quando veniva messo in ridicolo, con Francesco no.
Francesco è intoccabile. Se attaccate anche Papa Francesco vuol dire che non vi
va bene proprio nulla, eh? Esatto. Non ci va bene nulla, in particolar modo non
ci va bene doversi inginocchiare davanti ad un papa, come facevano gli egizi
con i faraoni. I nostri lettori abituali, invece, sono un caso particolare. Fra
noi e loro si è stabilito una specie di legame affettivo, si è creata una comunità
di liberi pensatori che trovano nel nostro lavoro una voce fuori dal coro - un
coro sempre più ampio e pervasivo, peraltro. E quindi, come noi, sono
scoglionati in modo direttamente proporzionale alla quantità di melassa
inflitta alla società.
Allora, qui siamo su Riserva Indie, quindi la domanda
sul mainstream non potete scamparvela: com’è stare in Panini? Siete già
psicologicamente pronti a una marea di “si sono venduti” / “eh si vede che non
sono più liberi di fare quel che vogliono” / “e comunque era meglio il primo” e
malpancisti di ogni genere?
Ah, beh, quel tipo di osservazione
hanno cominciato a farcela ancora prima che uscisse il numero zero di Nirvana.
Se dovessimo dare retta a quelli che dicono "era meglio la cosa
precedente" saremmo ancora alla scrittura cuneiforme. Peccato, però, che
in Nirvana abbiamo proposto situazioni così tremende e grottesche che non
avevamo osato neanche in Don Zauker, sperimentando e muovendoci in più
direzioni e su più livelli di lettura. E questo perché Panini ci ha sempre
garantito, e fin da subito, la cosa per noi più preziosa: la libertà totale. Ci
hanno dato l'opportunità di portare al pubblico un tipo di umorismo - il
nostro, feroce e sguaiato - che fino a quel momento era circolato entro confini
regionali o poco più, dandoci così modo di chiudere una importante parentesi
personale e professionale. Anche per questo, da un po', coltiviamo il desiderio
di provare un'incursione nel fumetto non umoristico. Cosa che avverrà
nientemeno che con la serie regolare di Dylan Dog del quale stiamo realizzando
un episodio proprio in questi giorni.
Perdonate l’estemporanea ma una domanda ve la devo
proprio fare: come avete gestito l’esperienza, seppur breve, Enrico Letta?
Essere governati da un pisano è stato aberrante?
Beh, i risultati li avete sotto gli
occhi tutti. Essersi fatti inculare da un farfuglione fiorentino, poi, parla da
sé.
E per concludere: non solo Don Zauker. Un nuovo numero
di Nirvana?
Ci saranno due numeri che
concluderanno il ciclo narrativo di Nirvana, e che usciranno a partire da
gennaio 2015. Nel frattempo, a Lucca presenteremo l'omnibus (una raccoltona in
un unico volume) di tutta la prima stagione, i primi sei numeri e i relativi
extra raccolti in un albo di trecento e rotte pagine.
Bene, grazie mille dell'attenzione, sono veramente
felice di questa intervista!
Eh, noi sì che sappiamo come
rendere felice una donna... No, seriamente, grazie a te, figurati.
Da giovedì 30 Ottobre a Domenica 2 Novembre potrete
trovare Emiliano Pagani e Daniele Caluri, per fargli i complimenti di questa
meravigliosa intervista, dalla mattina alla sera presso lo stand Don Zauker nel
Padiglione di Piazza del Giglio. Oltre ai complimenti avrete modo di trovare tutti
e tre gli albi di Don Zauker ("Santo subito"; "Inferno e Paradiso"
e "Habemus Papam") e le nuove magliette (che sono fichissime, date
retta!).
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