Primo Luglio, Italia in finale agli Europei di Calcio, dopo
più di 90 minuti di sofferenza e tensione, milioni di ragazzi restano disperati
per la sconfitta nel campo dell’Albizzate Valley Festival ma ci pensa il Teatro
degli Orrori a riportare adrenalina ed energia.
Il concerto del Teatro degli Orrori è prima di tutto una
prova di forza fisica in quanto il pubblico è scatenato, appassionato e scarica
tutta questa energia nel pogo e improvvisamente ti senti come immerso in una
centrifuga che ti sbatte a destra e a sinistra ma è parte essenziale del
concerto perché trasmette la vera passione. La sottoscritta che inizialmente
era posizionate alle griglie di partenza, dopo soli 10 minuti si è ritrovata
nelle retrovie, questi sono quei momenti in cui avrei voluto nascere uomo e
forte!
Capovilla è li sul palco, con il suo sguardo magnetico, i
suoi occhioni azzurri che incrociano il mio sguardo, mi trasmette passione.
Canta, alterna momenti di rabbia pura ad altri più pacati e riflessivi e spesso
utilizzando una splendida ironia velata. Spesso le canzoni sembrano una
narrazione, una confessione segreta che Pierpaolo fa al suo pubblico che
ascolta inerme. E’ perfetto nel suo abito rigorosamente nero, salta, suda urla,
s’incazza e riesce a trasmettere una passione incredibile all’ascoltatore che
rimane impassibile ad ammirare il meraviglio spettacolo che ha davanti agli
occhi.
Sono molti i concerti a cui partecipo ma posso con
certezza dire che il Teatro degli Orrori ha uno dei Live-act più
potenti di qualsiasi altra band. Il Teatro degli Orrori ha la capacità
di coinvolgere completamente l’osservatore, il pubblico viene travolto di
un’ondata di passione tale da estraniarsi dal mondo reale per due ore. Niente
esiste. Nessun problema, nessuna angoscia, nessun amore. Tutto è li. Tutta la
vita è in quell’attimo.
Il concerto inizia con “Doris”, un’esplosione di luci,
chitarre e un basso orgasmico che arriva diritto allo stomaco, Pierpaolo più in
forma che mai urla “I Politici? I politici crepano” e il pubblico energico lo
accompagna nel suo straziante grido di
vendetta.
“Quanto sono belle le donne? Eh, quanto sono belle? E se
sono partigiane lo sono ancora di più!” e li parte Compagna Teresa, canzone
d’amore contro la guerra, che fa esplodere la folla in un coro unico che copre quasi la
voce di Pierpaolo.
Improvvisamente, come in un sogno, Pierpaolo lascia
spazio alla band rimanendo immobile per più di due minuti, occhioni blu fissi
sul pubblico e un muro sonoro di sublimi
suoni psichedelici che lasciano tutti in completo shock e con la voglia che
questo concerto duri una vita intera.
Sul palco, ad accompagnare il Teatro, arrivano i
2Pigeons, duettano in una malinconia Ion, Gionata Mirai meraviglioso in un arpeggio di chitarra
che strappa al pubblico qualche lacrimuccia. Questo pezzo sta molto a cuore a
Capovilla tant’è che sul finale era visibilmente commosso.
Seguono canzoni come
“ Io cerco Te”, “A Sangue freddo”, “Skopje” e “Stati uniti d’Africa” nella
quale Capovilla ha iniziato un folle vortice, roteava velocemente su se stesso
ripetendo in maniera compulsiva: E poi mai….E poi mai…
A questo punto guardo l'orologio, è quasi l’mezzanotte e
mezza, il teatro degli orrori ha suonato quasi due ore ininterrottamente, due
ore che sono volte e che mi hanno fatto dimenticare qualsiasi cosa...
TESTO E FOTO DI MARTY
Musica, Cinema e Persone. Queste sono le mie tre più grandi passioni.
Romantica, non diabetica ma indi(e)sposta. Critica, a quanto dicono!
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