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domenica 12 settembre 2021

I CONCERTI AL TEMPO DELLA PANDEMIA - CAPITOLO 5 #ONCEINALIFETIME - IL DIARIO SEGRETO DELLA LEGGENDA - A CURA DI MARIALAURA CORREDI


Volge ormai al termine il tour di un noto musicista del quale stiamo pubblicando i diari non più segreti qui sul blog di Riserva Indie. L’anonimo ma riconoscibile soggetto ha ancora delle primizie da regalarci e le leggerete a breve, come sempre da me rivedute in fase di editing e intercalate dagli omissis per salvaguardare la privacy delle persone coinvolte e la nostra incolumità, che è ciò che più conta.

Marialaura Corredi – Montecatini Terme – estate 2021


#5 – Once in a lifetime

È successa una tragedia. È stato annullato il concerto che avrei dovuto tenere questa settimana. Per un musicista che campa di concerti e non fa un cazzo d’altro, se salta una data è da vestirsi a lutto. Specie quando sei appena ripartito dopo un anno e mezzo di reclusione dietro lo spettro della pandemia.
Come al solito, sono venuto a saperlo per terze vie prima che qualcuno si degnasse di avvertirmi. Fatto sta che il festival omissis, che ci sarebbe dovuto essere nel weekend a omissis, una località nell’entroterra di omissis, e una delle tre sere era previsto il mio concerto, è saltato in blocco.
Non c’era nessuna spiegazione così ho fatto una ricerca online per capire che cavolo di problema c’è stato. Sono finito sul classico sito di notizie locali che rilancia servizi di vere testate giornalistiche, parassiti dell’informazione più o meno come i musicisti che suonano per me negli omissis, rifacendo le canzoni che io ho scritto e beccandosi quei pochi spicci che gli do per ogni concerto.
Almeno finché era economicamente sostenibile. Adesso e chissà per quanto altro tempo, è già tanto se riesco a restare a galla facendo live acustici da solo.
Insomma, sul sito scrauso c’era la descrizione del fattaccio: un tizio stava raccogliendo una pallina sul campo da golf, quando all’improvviso se n’è beccata una fortissima tra capo e collo da un altro golfista amatoriale che aveva chiaramente sbagliato la mira. Il tizio ha perso i sensi, e dato che era vicino a un ostacolo d’acqua, c’è cascato dentro ed è morto annegato. Cose che capitano.
Però si dà il caso che il campo da golf era dove avrebbero fatto i concerti, ed è stata presa l’incomprensibile decisione di annullare tutto quanto!
L’articolo riportava una breve dichiarazione del questore, o del pretore, o del rettore, boh, che diceva frasi fatte sul dolore dell’intera comunità, poi altre quisquilie burocratiche sull’agibilità degli spazi ma avevo già smesso di leggere a quel punto, imbestialito dall’idiozia umana.
Il succo è che non si suona più. E quindi? Muore uno e si ferma il mondo? E io che dovevo andare laggiù a lavorare, e che adesso non sarò pagato? Al mio dolore chi ci pensa?
Subito dopo ho provato a chiamare qualcuno dell’organizzazione. Gli ho manifestato signorilmente le mie perplessità. Con un tono di voce abbastanza alto affinché capisse quanto mi girano le palle.


“Io sono una leggenda! Io merito rispetto! E voi mi state mancando di rispetto!”
“Ciccio, fai come ti pare, tanto è tutto bloccato per ragioni di ordine pubblico”, ha blaterato quello smargiasso, oltraggiando in maniera intollerabile il mio status di leggenda della musica.
Io ho continuato a dirgliene di tutti i colori, finché non mi sono accorto che aveva chiuso la comunicazione.
Al che ho indirizzato la mia frustrazione sui social network. Ho pubblicato un post di protesta su omissis, aizzando i miei contatti contro questi dilettanti allo sbaraglio incapaci di organizzare un concerto su uno stramaledetto campo da golf dove è morto qualcuno.
E per tacitare preventivamente qualunque stupida contestazione di tipo morale che qualche perbenista con lo stipendio garantito avrebbe potuto farmi, ho chiuso con impeto autoritario: “E se qualcuno ha qualcosa da ridire, mi faccia prima un bonifico con l’equivalente dei soldi che avrei incassato per il concerto, poi può parlare.”
Tutto inutile. A fronte dei miei sostenitori che hanno giustamente inveito a priori contro l’assurda cancellazione del festival, ecco uno sciame di odiatori da tastiera che hanno incominciato a scrivermi le peggiori crudeltà. Che sono insensibile, che non ho empatia, che se la magistratura ha messo i sigilli al campo da golf c’è poco da fare… fesserie di questo genere.
Uno in particolare è arrivato ad augurarmi la morte come contrappasso per il golfista annegato. Nemmeno l’avessi ammazzato io!
“Il concerto annullato è il meno che ti poteva accadere… Tra poco raggiungerai Elvis Presley”, mi ha pronosticato questo mascalzone impunito. Roba da non credere. Ho perso un’occasione di lavoro e di guadagno e mi mettono pure sulla graticola!
Un’altra invasata si è distinta per la ferocia dei suoi commenti al mio post. E oltre a darmi addosso con veemenza, si rivolgeva a me chiamandomi Cesare Ragazzi, insinuando che il mio proverbiale ciuffo sarebbe in realtà posticcio.
Immagino sia frustrata perché sarà venuta a cercare di conoscermi dopo un mio concerto ma io avevo già arpionato un’altra preda e lei non me la sarò filata. A grandi linee è questo l’identikit delle donne che ce l’hanno con me.
Ho minacciato che l’avrei querelata, più che altro per farla smettere. Non posso mica correre il rischio di arrivare in tribunale e magari essere costretto a sottopormi a una perizia tricologica che riveli il segreto del mio ciuffo!


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