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sabato 6 luglio 2019

ARRIVA LO STATO SOCIALE A "IL TENCO ASCOLTA LERICI"! ECCO GLI ARTISTI CHE HANNO SUONATO ALLA ROTONDA VASSALLO IL 5 LUGLIO - GALLERY DI SAMUEL FAVA


Il 5 luglio, alle ore 21 in Rotonda Vassallo, arriva “Il Tenco Ascolta”, il format ideato dal celebre Club Tenco, nato a Sanremo nel 1972 da un gruppo di appassionati per promuovere e sostenere la cosiddetta “canzone d’autore”, ossia la canzone di qualità.
L’evento rappresenta un’importante occasione per i cantautori emergenti di esibirsi e di incontrare il famoso Club.
Non è un contest, non ci sono vincitori.
Alcuni degli artisti che parteciperanno saranno però invitati a partecipare al “Premio Tenco”, la rassegna della canzone d’autore di Sanremo e ad altre iniziative promosse dal Club.
Ospite di eccezione della serata, a ingresso gratuito e presentata dallo storico volto del “Tenco” Antonio Silva, LO STATO SOCIALE, che saluteranno Lerici con una performance esclusiva.







Agli artisti che si esibiranno a Lerici sono state formulate tre domande:

-Quali sono le sonorità a cui si ispira il tuo/vostro progetto musicale?
-Come hai inizato il tuo percorso musicale?
-In che modo è legato al territorio?

Vediamo come hanno risposto:



Limbrunire, ovvero Francesco Petacco, nasce all’imbrunire di qualche decade fa in una piccola provincia del Levante ligure. Debutta nel 2018 con l’album La Spensieratezza, approdo pop digital-analogico, dopo un percorso da bluesman e cantautore classico
1. Mi ispiro particolarmente alle sonorità electro synth pop tipiche degli anni 80, nel mio ultimo singolo Curcuma ho attinto anche dalla tribal e nera africana! I nuovi brani invece (che vedranno la luce entro la fine del 2019) avranno sempre una matrice electro pop ma anche importanti richiami alla disco dance e alla musica funk di fine anni 70, primi anni 80.
2. Ho iniziato senza accorgermene molti anni fa, è stato piuttosto naturale, una sorta di esigenza ancestrale! Ho inizialmente approfondito diversi strumenti e dopo le prime esperienze in classiche cover band ho iniziato a scrivere brani inediti cercando di affinare e migliorare sempre la tecnica compositiva, di esplorare continuamente un mondo particolarmente affascinante ed appagante!
3. Sono un ligure Doc nato a Sarzana in provincia di La Spezia e cresciuto in un borgo antico tra un soffio di mare e un fazzoletto verde di campagna, su un selciato di genari fuori dal tempo (Marinella di Sarzana) al confine con la Toscana. Amo particolarmente questo tratto di terra pregna di storia, di canti di gabbiani, di sentieri e sapori, di notturni delle 3:00 e di pescatori stanchi!



Il progetto Nai et les hommes du monde ha radici nella musica dal Mondo, in particolare la musica del Sud Italia. Nel 2005, di ritorno da Parigi, dove Natalia Caprili, in arte Nai, si trova per un D.E.A. in Storia delle donne, Nai inizia a far parte del Gruppo I Forasteri. Con loro inizia l’approfondimento delle sonorità della musica salentina e del Sud in generale. Col tempo l’interesse di Nai si sposta verso la musica balcanica, con particolare attenzione rivolta alla musica zigana e klezmer, il tutto impastato con sonorità swing incontrate durante il soggiorno parigino.
La Musica è “presenza domestica” per Nai. È col padre chitarrista blues che Nai ha il primo contatto con la musica e pratica il canto.
“Se per gli scultori e i pittori esiste l’espressione “maestri di bottega”, mio padre e i musicisti con cui ho sempre collaborato, hanno esattamente quel ruolo: di maestri di “bottega musicale”.
Un altro maestro per Nai è il maestro della scuola elementare, fisarmonicista, al quale deve l’infatuazione per questo strumento. Con la fisarmonica Nai compone i suoi brani, poi rivisitati e arrangiati in collaborazione con i suoi musicisti.
Lo stile, soprattutto nei testi, è influenzato dalla parte pittorica della sua arte. Lo stile surrealista e dell’illustrazione torna anche nella stesura dei testi delle canzoni. Tematiche dell’attualità sociale, in particolare nell’ultimo disco quelle ambientali, sono raccontate e restituite al pubblico in chiave quasi fiabesca e surrealistica, a voler tingere tematiche scottanti e tragiche con colore e speranza. Il ritmo, che ricorda il klezmer e il balcanico, aiuta in questo gesto artistico esorcizzante e divertente.
Il mare e le montagne tra i quali Nai cresce sviluppano in lei una mentalità ambientalista.
La Natura è sempre presente, sia nella sua musica sia nella pittura. Ogni gesto umano descritto nei testi va a ritmo con l’ambiente e con le onde del mare, e un territorio stretto tra l’acqua e la pietra delle Apuane porta all’Isola di Chakaenà, un’isola di speranza in un futuro migliore, dove a galleggiare sono soprattutto l’Arte a tempo con i ritmi naturali e quindi la Musica. Vivere in un territorio in cui la Natura sembra stringerti fra il mare e la montagna, insegna ad ascoltare.




Giulio Wilson, fiorentino di nascita, classe ’83, si definisce un cantautore ed enologo. Figura già nota nell’ambiente musicale, il suo percorso è costellato da esibizioni e premi di un certo spessore;
1. Sono affascinato da tutte quelle canzoni che hanno fatto la storia e meno da quelle che probabilmente la storia dimenticherà presto. Sono sempre alla ricerca di mescolanze, alchimie di suoni dati dalla contaminazione popolare e latina. La melodia è molto importante nella musica che propongo, ascolto molta musica popolare d'altri tempi, a volte in dialetto, a volte straniera come quella spagnola. Mi affascinano i cantautori minori, quelli ormai sconosciuti alle nuove generazioni. In realtà mi sento abbastanza eclettico per poter catalogare la mia musica in un genere ben preciso: potrei scrivere una canzone frivola e ironica dai suoni elettronici, così come una canzone di spessore, impegnata dai suoni più tradizionali. Nei miei concerti riesco a far ridere ma anche a far piangere. Dal punto di vista commerciale ma anche identificativo, come artista, forse questo essere così estroso non è proprio un pregio. Io sono così, nessuno è perfetto.
2. Ho iniziato perché me le hanno suonate prima di suonare. Ricordo bene il suono delle
usanze d'altri tempi quando non volevo studiare pianoforte: i ceffoni di mia madre erano rumorosi e sinceri. D'altronde per qualsiasi cosa difficile bisogna soffrire per poter goderne. Con la musica è sicuramente così.
3. Sono molto legato al territorio: mia nonna era una canterina romagnola, ho inserito la sua voce come intro nel mio disco Futuro remoto. Sono sensibile alle tradizioni popolari e poi sono un produttore di vino: ho piantato antichi vitigni autoctoni anche a discapito di una vendita facile perché credo in maniera assoluta che la nostra storia e la memoria siano elementi essenziali per comprendere meglio le nostre radici, noi stessi e il mondo. Nelle mie canzoni c'è sempre una componente storica, riflessiva, rivolta al passato. Attualmente sto aprendo i concerti a I Musici di Francesco Guccini, che non è proprio una band del momento e dovrei registrare a breve un mio nuovo
brano con inti-illimani. Ecco un altro esempio di legame col territorio e col passato.




Brighèla è lo spezzino che, con voce, chitarra e cavaquinho, mescola lo stile classico della canzone d’autore con sonorità mediterranee, tropicali, rock e psichedeliche. Da citare la canzone Madì (2019), dedicata a Maddalena di Carlo, la Regina del Castello di Lerici;
1. Brighèla mescola con piacere lo stile classico della canzone d’autore con sonorità mediterranee, tropicali, rock e psichedeliche.
2. Dopo un viaggio in Brasile nel 2016, ho comprato un cavaquinho a Belèm do Parà e quando sono tornato a casa ho iniziato a scrivere canzoni per conto mio.
3. Sono nato a Livorno ma cresciuto a Spezia. Andavo al mare a Lerici, sono cresciuto lì... ora da un po' di anni ho un chiosco bar sul molo, sotto al castello, con il mio amico Marselo che mi accompagna anche alle percussioni.





Rema, il giovane progetto di Michele Grillo, Marcello Selo, Dino Baudone e Roberto Aangel, nato dall’idea di scrivere un brano dedicato al padre pescatore di Michele e che oggi conta diversi pezzi ispirati ai paesaggi e a temi vicini all’immaginario della band, quelli del territorio che raccontano.
1. Non ci sono vere e proprie sonorità a cui mi ispiro, in realtà cerco di mischiare un po' di generi tra un brano e l'altro ma alla fine esce fuori tutto da sé senza pensare.
2. Circa un anno fa, per mantenere l'immagine impressa nella mia mente di mio padre, un pittoresco e inusuale pescatore che aveva da poco chiuso l'attività e venduto la barca, mi misi a scrivere una canzone su di lui, chiesi a qualche amico musicista, tra cui Germano Polano, in arte Brighèla e Marcello Selo, il nostro attuale percussionista, se mi davano una mano ad arrangiarla. Dopo qualche prova insieme avevo già in mente un altro brano e dopo poco ancora un altro... nel giro di qualche settimana mi organizzarono un concertino per festeggiare il mio compleanno sullo splendido palchetto del loro chiosco sotto il castello di Lerici. Tutto si è mosso in davvero poco tempo, solo qualche settimana fa abbiamo dato il nome Rema a questo piccolo progetto musicale che vede partecipi oltre che me e la mia chitarra, Marcello Selo, come dicevo percussionista, Dino Baudone, chitarrista, e una nuova entrata, Roberto Aangel al sax.
3. Sono cresciuto sul molo di Lerici fra reti da pesca, spiagge e scogliere, Lerici è parte di me ed io sono parte di Lerici.


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