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lunedì 8 aprile 2019

"YOU NEED A BIG GOD, BIG ENOUGH TO HOLD YOUR LOVE" // FLORENCE + THE MACHINE LIVE A BOLOGNA IL 17-03-2019 - REPORT E FOTO DI ELEONORA MARRAS


Non importa quanto tu sia fan, groupie, sfegatato, poliamoroso, pacifista o new age, un concerto dei Florence and the Machine è un’esperienza mistica e catartica da provare, a mio avviso, almeno una volta nella vita. Non è facile, infatti, concretizzare in poche righe l’onda di «Pathos» che ci travolge proprio tutti nel sold out nell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno.


Florence nel suo vestito leggero sembra una ninfa saltata fuori da un dipinto di Fussli, o una giovane Ofelia shakesperiana. Porta con sé sul palco vecchi e nuovi pezzi, introspezioni e paure, rabbia e passione, speranze e vizi, così un allestimento in legno minimal diviene la cornice di una tragedia dionisiaca. La rossa del sud londinese balla e canta, rigorosamente scalza; sfida e vince la fisica, nel non perdere estensione vocale e intonazione.


Con il tour europeo che promuove l’ultimo album della band High as Hope, va in scena una versione più intima, matura, e autobiografica di Florence che ancora una volta ci invita a riporre i telefoni e a ballare con il nostro diavolo sulla spalla «to dance with a devil on your back» per dare vita (la nostra) a un frammento di meraviglia.


L’inconfondibile arpa solletica i nostri desideri più reconditi, i bassi dettano il ritmo ai cuori o al contrario, sono i cuori a dettare il proprio ritmo ai bassi mentre la voce angelica da mezzosoprano di Florence ci accompagna in perdizioni tutte terrene.

Se è pur vero che l’energia non si crea e non si distrugge, i Florence and the Machine sono un potente catalizzatore di endorfine. Sfido chiunque a non amare un po’ più forte spenti gli amplificatori del concerto.

Testo e foto di Eleonora Marras

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