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domenica 24 febbraio 2019

"PARTITA SOSPESA PER ROBE DELL'ALTRO MONDO!" // "SPORTIVAMENTE INDIE" - I RACCONTI DI SPORT A CURA DI GIULIANO FAGGIONI


Amiche e amici del blog della Riserva, ben ritrovati. In questo nuovo numero di "Sportivamente Indie" vi proporrò un caso di cronaca al limite della sci-fi in cui si sono ritrovati protagonisti, in modo involontario e loro malgrado, alcuni personaggi più o meno noti del calcio italiano e toscano di (ormai) un bel po' di anni fa. "Esagerato! Fantascienza! Ci deve ben essere una spiegazione razionale!", staranno pensando molti di voi. Beh sì, probabile, e diverse ipotesi sono state avanzate in proposito. Cercherò di dar conto di alcune di queste, anche se in simili casi non è poi così sbagliato lasciare sempre un alone di mistero. Ma ora basta con gli spoiler e procediamo. Buona lettura.




"PARTITA SOSPESA PER ROBE DELL'ALTRO MONDO!"

Ho appena detto "basta spoiler!", ma il titolo e questa pagina di Focus in realtà dicono già molto...



Firenze, mercoledì 27 ottobre 1954. La stagione calcistica in Italia è cominciata da poco. Il calendario non è ancora quello fitto che conosciamo oggi: il "campionato-spezzatino" è di là da venire, i turni infrasettimanali ancora non esistono (o quantomeno sono più rari che al giorno d'oggi) e le Coppe Europee della UEFA verranno inaugurate solo l'anno successivo. Per cui, anche per abituare le gambe dei giocatori ai ritmi delle competizioni ufficiali, in quel mercoledì d'autunno c'è spazio per organizzare una partita amichevole che si disputerà all'allora stadio "Comunale" di Firenze (successivamente intitolato, nel 1993, al famoso dirigente sportivo toscano Artemio Franchi) nel primo pomeriggio, intorno alle 14:30, fra i padroni di casa della Fiorentina e un'altra compagine toscana, la Pistoiese. Diverse fonti riportano come quella fosse in realtà una partita valida per il "Campionato Cadetti", ma, essendo stata quella competizione ideata dalla FIGC proprio nel 1954 (fu poi soppressa presto, nel 1962) per consentire alle "seconde squadre" (in parole povere: ai panchinari) delle società partecipanti ai campionati di serie A e B di non rimanere completamente inattive, con ogni probabilità si doveva trattare proprio di una semplice amichevole, dal momento che la Pistoiese quell'anno militava ben più in basso, in IV Serie (l'attuale Serie D). Insomma, destino vuole che un po' di mistero su questa partita continui ad aleggiare anche riguardo la sua ufficialità o meno. Ma andiamo avanti.

Una foto dell'AC Fiorentina, stagione 1954-55
(Da: universogigliato.wordpress.com)


Amichevole o no, quella partita non sembrava avere particolari motivi di interesse. Di fronte si sarebbero trovate due squadre distanti anni luce dal punto di vista tecnico. Da una parte la Fiorentina, che in quegli anni è una delle squadre più forti del campionato di Serie A. L'allenatore è il celebre Fulvio Bernardini, che dopo una discreta carriera da giocatore si toglierà le maggiori soddisfazioni della sua vita calcistica sedendo sulle panchine di Fiorentina, Bologna e Lazio, arrivando anche a guidare la nazionale azzurra nella seconda metà degli anni '70. La "Viola" chiuderà quella stagione al quinto posto in classifica, senza riuscire a migliorare l'eccellente terzo posto di quella precedente. Della rosa della Fiorentina di quell'anno facevano parte alcuni fra i giocatori più celebri e ammirati dell'epoca, quali capitan Francesco Rosetta, il portiere Giuliano Sarti, i difensori Ardico Magnini e Giuseppe Cervato, la mezzala svedese Gunnar Gren e il bomber Giuseppe Virgili. Dall'altra parte, invece, la meno blasonata Pistoiese che, come già ricordato, quell'anno militava in IV Serie e che a fine stagione chiuderà il girone E di quella categoria appena 5 punti sopra la prima delle retrocesse, il Rimini. Per la società arancione della graziosa cittadina toscana gli "anni d'oro" sarebbero arrivati solo molto più in là, a cavallo fra gli anni '70 e '80 con l'apice raggiunto nella stagione 1980-81, quella della finora unica esperienza della Pistoiese in Serie A.

Visto che l'abbiamo citata, eccola: l'Unione Sportiva Pistoiese 1980-81, in Serie A. In piedi, terzo da sinistra, un futuro famoso CT della nazionale italiana. Lo riconoscete?
(Da: Wikipedia)


Poste queste premesse, molti di voi si staranno lecitamente chiedendo cosa sia accaduto di tanto sensazionale allo stadio "Comunale" di Firenze in quel pomeriggio del 27 ottobre 1954. Agonisticamente parlando, niente. Il risultato finale, che rivelerò solo più avanti, rispecchiò fedelmente i valori in campo. Sotto questo punto di vista quel Fiorentina-Pistoiese non fu altro che una semplice e normalissima amichevole. Il colpo di scena che consegnò alla storia quella partita avvenne intorno alla fine del primo tempo, quando l'arbitro dell'incontro fu costretto a sospenderla. E non per avverse condizioni meteo, né per infortuni o incidenti, ma per un motivo più che singolare: avvistamento di oggetti volanti non identificati. Sembra quasi uno scherzo, ma non lo è. I diecimila spettatori presenti sulle tribune smisero improvvisamente di far caso alle vicende del campo di gioco  per sollevare lo sguardo verso il cielo. La confusione e le grida di stupore provenienti del pubblico furono subito notate da giocatori e tecnici delle due squadre, i quali non poterono fare a meno di fermarsi a osservare a loro volta i bizzarri fenomeni in corso nel cielo sopra Firenze, con curiosità e, immagino, anche un (bel) po' di spavento. In campo per la Fiorentina c'erano, fra gli altri, i due difensori Ardico Magnini e Giuseppe Chiappella, entrambi nel giro della Nazionale azzurra di cui Magnini fece parte anche durante i Mondiali del 1954. Per Magnini quella era già di per sé una partita speciale, lui che era calcisticamente cresciuto proprio con la maglia della Pistoiese. Diventerà ancor più speciale dopo che il forte terzino avvisterà nel cielo "qualcosa che sembrava un grosso uovo che si muoveva nel cielo, lentamente", come poi affermerà rilasciando la propria testimonianza sull'accaduto. Il suo compagno di reparto Chiappella invece parlerà più in generale di "oggetti biancastri che facevano avanti e indietro". Fra le testimonianze dei giocatori ospiti vi furono quelle del mediano degli arancioni Ronaldo Lomi, che nella vita oltre che calciatore era pure il responsabile degli impianti sportivi del comune di Pistoia, e del capitano Romolo "Cagnolo" Tuci, autentica bandiera della Pistoiese, società in cui giocò fino al 1965 vestendone la maglia in ben 345 occasioni. I due dopo la partita parleranno di "cerchi luminosi nel cielo" e di "piccoli anelli lontani". Testimonianze dunque leggermente differenti l'una dall'altra, e molte altre furono raccolte anche fra il pubblico. Ci fu chi parlò di velivoli a forma di sigaro, chi di oggetti a forma di ali di gabbiano, e chissà quante altre descrizioni furono date di quelle cose volanti che determinarono la sospensione di quella partita. Quel che è certo è che effettivamente qualcosa di strano si "affacciò" sullo stadio di Firenze. Non si trattò, come sarebbe facile pensare, di un clamoroso caso di isteria collettiva. O quantomeno, se tale fosse stata, sarebbe stata un po' troppo collettiva, dal momento che quegli avvistamenti non riguardarono il solo stadio e la circostante zona di "Campo di Marte" - il cui nome è già di per sé "evocativo" -, ma si estesero anche al centro storico di Firenze e addirittura ad altri luoghi della Toscana, come riportò la prima pagina del quotidiano "La Nazione" del giorno successivo all'accaduto.


La prima pagina de "La Nazione" di giovedì 28 ottobre 1954. "Filamenti di vetro"? Ora ci arriviamo.


Per quel che riguarda il centro storico del capoluogo toscano, uno dei principali testimoni dei singolari avvenimenti di quel giorno di fine ottobre del 1954 fu proprio il caporedattore de "La Nazione", Giorgio Batini. Lo stesso Batini fu tra coloro che raccontarono in prima persona anche di alcuni "filamenti di vetro" (a cui fece riferimento, come avrete notato, anche la prima pagina del quotidiano fiorentino) che caddero su Firenze e zone limitrofe a seguito del passaggio dei misteriosi oggetti volanti. La definizione "filamenti di vetro" fu coniata per descrivere una sostanza talmente sottile da decomporsi immediatamente al tatto. Fu uno studente di ingegneria, tale Alfredo Jacopozzi, che infine riuscì a raccoglierne un campione per farlo analizzare dall'Istituto di Chimica Analitica dell'Università locale, diretto dal Prof. Giovanni Canneri. "Potrebbe essere un vetro borosilicico": fu questo, riassumendo, il risultato degli studi compiuti. L'esito delle analisi degli universitari rese ben poco, o meglio, del tutto non attendibile una delle teorie che furono avanzate in merito, legata al fenomeno c.d. "ballooning", una tecnica utilizzata da alcune specie di aracnidi migratori per effettuare spostamenti su lunghe distanze. Secondo alcuni, in parole povere, i "fili argentati" caduti dal cielo sarebbero state dunque delle banalissime ragnatele. Ma al di là di ogni negazione scientifica, già di per sé questa spiegazione appare, almeno a mio modesto parere, piuttosto fantasiosa, considerando anche che nessun media dell'epoca fece riferimento alcuno a presunte invasioni di ragni provenienti da chissà dove. Più interessante, sempre a mio modesto parere, fu l'ipotesi avanzata da qualcun altro secondo cui in realtà si sarebbe trattato di "chaff", un materiale utilizzato in ambito militare per interferire con il funzionamento dei radar la cui composizione meglio coinciderebbe con quanto riportato sui referti dell'Università di Firenze. Questa spiegazione farebbe pensare a delle possibili esercitazioni o esperimenti militari che si sarebbero tenuti quel pomeriggio in quella zona. Occorre ricordare d'altronde che il periodo in cui avvennero i fatti coincise con uno dei più tesi del XX secolo. Si era infatti agli inizi della "Guerra Fredda" e una simile ipotesi, per quanto non confermata, non sarebbe comunque da scartare, pur permanendo il mistero riguardo a cosa fossero in realtà quei presunti UFO. Aerei militari mai visti prima di allora? Forse. Si è detto molto, insomma, su questa - come qualcuno la ha definita - "bambagia silicea" la cui comparsa, a quanto pare, avrebbe accompagnato molti altri possibili avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Non è questa la sede per sviscerare tutte le altre innumerevoli ipotesi che sono state avanzate: lasciamo questo onere-onore a chi se ne intende più di noi. Torniamo invece al "Comunale" di Firenze. Che ne fu poi di quel Fiorentina-Pistoiese? Si riuscì infine a superare lo choc del momento e a portare a termine la partita? Sì, e come da pronostico il risultato finale fu un netto 6-2 in favore dei padroni di casa. Peraltro, al momento della sospensione del match pare che le due squadre fossero sorprendentemente appaiate sul 2-2, mentre altre fonti riportano che il risultato fosse già saldamente in mano alla Fiorentina, avanti per tre reti a zero. Ma questo poco importa, più interessante sarebbe stato sapere con precisione quanto scritto dall'arbitro sul proprio referto per giustificare quella assurda sospensione. "Intorno al minuto quarantacinque mi sono trovato costretto a sospendere la partita per robe dall'altro mondo", per esempio, non sarebbe stata affatto male come formula. Comunque, qualunque cosa fosse realmente accaduta in quel 27 ottobre 1954, i tifosi della Fiorentina le "robe dell'altro mondo", calcisticamente parlando, le avrebbero viste per davvero di lì a poco. Infatti, nella stagione 1955-56, la successiva rispetto a quella dei fatti di cui si è parlato, la formazione viola guidata da Fulvio Bernardini giocò un campionato ancor migliore di quelli degli anni precedenti e riuscì ad aggiudicarsi il primo Scudetto della sua storia. La squadra toscana ottenne numeri da capogiro con ben 20 partite vinte su un totale di 34 e una sola sconfitta, peraltro ininfluente, all'ultima giornata sul campo del Genoa. A fine campionato la Fiorentina distanziò di ben 12 punti (un'enormità nell'epoca dei 2 punti per la vittoria) la seconda classificata, il Milan. Nella stagione ancora successiva la Viola divenne inoltre la prima squadra italiana a raggiungere la finale della Coppa dei Campioni, che i gigliati persero a Madrid contro i padroni di casa del "Grande Real" trascinati dalle leggende Alfredo Di Stefano e Francisco Gento.



Insomma, mi verrebbe da dire che forse gli extraterrestri quel giorno a Firenze c'erano per davvero, ma non si trovavano in cielo, bensì sul terreno di gioco con la maglia viola. Ma forse non erano ancora pienamente consapevoli di esserlo.


Cartoline dal passato: l'AC Fiorentina campione d'Italia 1955-56

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