Prossimi ospiti a Riserva Indie

lunedì 19 agosto 2013

Pollege Festival 16-17-18 Agosto 2013 con Tre Allegri Ragazzi Morti,Aucan e tanti altri// Recensione di Flavia

 

“Anche se non ti vuol bene pretendi almeno che ci sia” hanno cantato ieri notte i Tre Allegri Ragazzi Morti a chiusura del CarraraRocknrolla Pollege Festival, e a me sembrava il loro personale modo di dire “ESSICI”, parola d’ordine di questa tre giorni di festa sulla spiaggia.
 Scrivere del Pollege è molto più difficile di quanto si pensi, perché il Pollege non è un semplice festival come i molteplici a cui si assiste in estate. Il Pollege è uno stato d’animo, una filosofia di vita.
Il Pollege non lo vedi, lo percepisci; non lo ascolti, lo vivi.
 

E così  mi trovo in difficoltà nel raccontare analiticamente delle svariate band che si sono presentate sul palco (oltre i sopracitati TARM ci sono stati: Aucan, Jolebalalla, Asino, Do Nascimiento, June Miller, Duo Bucolico, Machine Overdrive, Type Crew Connection, Adriano Bono e la minima orchestra, Trenet, Iubal Collettivo Musicale, Haul & Pull Up “Dancehall Style Project”, The Rust And The Fury, Wonder Vincent, Francesco Gabbiani, Taurina Bros, Sforzi, Crazy Rain e Persephone's Change) non solo per aver sovvenzionato parecchio il festival tramite birre al baretto, ma anche perché il Pollege non è solo musica: è l’esempio di come i ragazzi della One Love Association riescano ogni anno a regalarci – il festival è sempre, rigorosamente totalmente, gratuito – tre giorni di bellezza pura, di divertimento incontaminato.
 

La magica particolarità di questo festival fa sì che l’atmosfera Pollege in provincia si inizi a sentire fin da giugno, quando ancora non si sa chi suonerà, quando non si sa se anche quest’anno i ragazzi della One Love Association saranno riusciti a vincere nella eterna lotta alla burocrazia, alla ricerca dei fondi e tutto quanto ci sia dietro un festival.E in un clima così tutti, sul palco, spaccano, anche se non è vero, perché la felicità è contagiosa e quindi è permesso di stonare, di sbagliare la scaletta, di avere problemi con gli strumenti, “perché il bello del Pollege è questo, non ci si capisce mai un cazzo fino alla fine” verrà detto sul palco, ed è la verità. La buffa e ridente anarchia la fa da padrona e dalla spiaggia si percepisce quel clima che si sente in una serata tra amici.
 

Comunque sia quello che è certo è che quando arriva il Pollege lascia il segno.  E il segno che lascia è un sorriso.
Il Pollege è felicità e divertimento; è vedere tre tizi vestiti da Bratz, da Thor, da Batman e da aragosta, ma non solo.
È vedere sorrisi smaglianti illuminati dal faro.
Il Pollege è baci.
Pollege is love.
La fortuna di aver obbedito all’essici è di esserci. Perché cose belle e Pollege (nel vero senso della parola) così, in questo mondo troppo di corsa, ce ne sono sempre meno.
W il Festival 3dì che vedi in ciabatte, si sente con il cuore e fa bene al morale.

     Recensione di Flavia e foto di Lorenzo Devoti

Nessun commento:

Posta un commento