Tornano i classici dischi dell'anno attraverso gli ascolti dei collaboratori e amici di Riserva Indie. 10 dischi del panorama indie italiano, in rigoroso ordine sparso e con un tweet di motivazione. Tutto molto semplice. In questo post le scelte di Marco Valenti, deus ex machina di Toten Schwan Records e collaboratore di numerosi blog e testate giornalistiche.
Come ogni anno ringrazio gli amici di Riserva Indie per la loro impareggiabile ospitalità, e come ogni anno provo a racchiudere in dieci scelte i momenti che più mi hanno segnato, lasciandomi cicatrici che continuo a guardare cercando di capirne la vera essenza. Non c'è e non ci vuole essere un vincitore, è tutto in rigoroso ordine alfabetico. Ciao. Marco.
A TERGO LUPI "Hide"
una delle migliori realtà a livello internazionale su cui scommetterei ad occhi chiusi
BLACK MIRRORS "Tomorrow will be without us"
un disco politicamente esposto che parla dritto al cuore
CRIPPLED BLACK PHOENIX "Banefyre"
un album che racchiude tutto l'immaginario delle mie sensazioni più intime.
CURRENT 93 "If a City is set upon a Hill"
a volte si riesce ad invecchiare in modo elegantemente sopraffino
DAGGER MOTH "The sun is a violent place"
sono di parte, ma ogni disco di Sara è sempre una goduria infinita
DALILA KAYROS "Animami"
il talento nella sua forma più pura
DIAMANDA GALAS "Broken Gargoyles"
è tornata, anche se forse non se n'era mai andata davvero
GGGOLDDD "This shame should not be mine"
anno dopo anno una costante crescita che raggiunge oggi la perfezione
NERO KANE "Of Knowledge and Revelation"
raramente una sorpresa riesce ad essere così travolgente sin dal primo ascolto
OTOBOKE BEAVER "Super Champion"
il Giappone continua ad avere un altro passo rispetto al resto del pianeta
RAMONES "Live in Las Spezia"
disco essenziale per chiudere un cerchio che mi riporta ai miei vent'anni
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