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sabato 29 febbraio 2020

"PODCASTING" KILLED THE VIDEO STAR? LUIGI LUPO (SENTIREASCOLTARE) RACCONTA IL MONDO DEI PODCAST NEL SUO ULTIMO LIBRO // INTERVISTA DI MAURIZIO CASTAGNA


Il fenomeno del podcast e il ritorno della "radio parlata". Ne abbiamo parlato con Luigi Lupo autore di "Podcasting, la radio di contenuto ritorna sul web", uscito recentemente per Meltemi.


Ciao Luigi e grazie davvero per la tua disponibilità. Partiamo dall'inizio : come e quando è nato il podcast?

Il podcasting come tecnologia di diffusione dei contenuti nasce a inizio anni Duemila, quando si ha l'intuizione di trasferire tramite la tecnologia RSS contenuti audiovisivi. Non dimentichiamoci, infatti, che il podcasting è innanzitutto una modalità di diffusione di contenuti che permette di ricevere una puntata di una determinata serie ogni volta che viene pubblicata. Un paragone: pensate al numero di una rivista che vi arriva, se abbonati, ogni settimana. La parola podcasting viene, invece, proposta nel 2004 dal giornalista del Guardian Ben Hammersley come crasi tra i termini pod - con chiaro riferimento all'Ipod di casa Apple - e "casting", contrazione di broadcasting, trasmissione.

Il  podcasting è un fenomeno già molto diffuso in Europa e negli Stati Uniti e adesso sta esplodendo anche da noi. Come mai questo ritardo in Italia?

In Italia, come sempre, scontiamo un ritardo culturale e di innovazione rispetto agli altri paesi. C'è chi dice che il podcast sia uno strumento apprezzato da chi ama la lettura e sappiamo benissimo che dalle nostre parti non sia una pratica altamente diffusa. Rispetto agli Stati Uniti, mi piace considerare che oltreoceano, rispetto all'Italia, ci sia una maggiore attenzione nei confronti della radio parlata.

Ci sono delle differenze sostanziali sul genere di podcast che va per la maggiore in Italia rispetto al resto d'Europa?

In Italia al primo posto tra le categorie più ascoltate - cito un report del 2019 di Voxnest - figura il "business": podcast di incitamento al successo personale o di narrazione di storie di successo imprenditoriali. Segue la macroarea "società e cultura. In tutto il mondo, gli ascoltatori sono maggiormente fruitori di podcast religiosi (non chiedetemi perchè...), seguiti dagli amanti di news e serie audio comiche.

Si puo' affermare che il podcast colma una lacuna "di qualità" che le radio generaliste, in particolare i grossi network, non sanno più proporre?

Più che una lacuna di qualità, a mio parere, i podcast colmano un vuoto di radio parlata, di contenuti narrativi. Esclusi i giornali radio e alcuni format di Radio Rai, sono pochissime le radio che propongono format che mischiano soltanto suoni, parole e testimonianze raccolte sul campo. Gli audiodocumentari in Italia si trovano solo su Radio Tre o Radio 24, con il podcast sono tornati in vita  con una capacità di diffusione capillare.



Come le serie tv hanno influenzato in questi anni il modo di fare cinema i podcast possono rivoluzionare la radio o lo stanno già facendo?

Non prenderei come termine di paragone l'influenza delle serie tv sul cinema a livello di contenuti piuttosto mi concentrerei sulle modalità di distribuzione. Netflix e le altre piattaforme colleghe hanno sdoganato la visione on-demand, asincrona, dei prodotti audiovisivi rispetto ai palinsesti televisivi. I podcast possono essere visti come le serie tv della radio. E, allo stesso modo, sono pensati in serie, alcuni anche con la tecnica del cliff-hanger.  Non a caso, quando si citano le piattaforme di podcast, si parla di "Netflix" dell'audio.

I bassi costi di produzione spingono molti a realizzare podcast fatti in casa che girano in circuiti lontani dai grandi network. Ci sono siti, riviste, magari podcast, di riferimento per chi volesse affacciarsi alla produzione e alla fruizione di una scena di podcast indipendenti?

Spreaker è la piattaforma più ricca, almeno in Italia, di podcast indipendenti. Alcuni sono costruiti con grande cura per lo script - che è la vera discriminante di un podcast di qualità - e attenzione alla qualità sonora. Altri sono più amatoriali, improvvisati, ma direi anche romantici. Ricalcano la prima fase del podcasting quando dietro il microfono sedevano blogger con velleità di scrittura o giornalismo. Consiglio un podcast per imparare a farne uno: si intitola "Come fare un podcast", lo conduce Gianni Gozzoli con interviste a protagonisti e esperti del settore, da cui imparare o prendere spunto.


Oggi la radio, musicalmente parlando, è sempre più marginale nell'influenzare ascolti e generi che ormai "esplodono" più in rete e tv che via etere. Credi che il podcast possa ridare alla radio quella centralità nella proposta che oggi si perde tra i mille rivoli della rete?

Nel momento in cui il podcast cresce, i numeri dicono che la radio non cala. Anzi, registra un interesse sempre più crescente. Si tratta in generale di un ritorno di attenzione nei confronti dell'audio e dell'ascolto: che si tratti di radio - parente stretta del podcasting - o di on-demand, poco importa. Ascoltare storie ha riacquistato importanza nel panorama mediatico.

Citando il sottotitolo del tuo libro "la radio di contenuto ritorna sul web". Sono i contenuti che spesso mancano a rendere la radio tradizionale ormai un mero sottofondo contro il traffico quotidiano?

Come dicevo prima, il riferimento alla radio di contenuto risiede in alcuni generi come il radio-documentario o il reportage.


Col podcast confezionato e registrato in casa si perde quella magia legata alla radio in diretta? Non c'è il rischio di creare prodotti di alta qualità ma senza anima?

Il podcast fa della voce la sua peculiarità. E una voce instaura, per sua natura, un rapporto di intimità con l'ascoltatore. Più i podcast hanno una voce informale, poco impostata, magari con qualche difetto di dizione, più diventano riconoscibili. Il pubblico si affeziona perchè riconosce nell'autore la voce di un "amico". La radio, però, ha una sua marcia in più: la diretta. Quel momento immediato in cui ascoltatore e conduttore sono uniti nel qui e ora. E comunicano in diretta grazie ai social e alle care, vecchie telefonate. La radio è stata anche il primo social network di massa.

Inevitabile chiederti quali sono i podcast che ascolti e, soprattutto in ambito musicale, se hai dei suggerimenti da darci.

Ascolto molto "99% Invisible", un format americano che esprime il suono e le storie di oggetti di vita quotidiana, "The Daily", il podcast di informazione quotidiana del New York Times. Tra le produzioni italiane, "Da Costa a Costa" di Francesco Costa per  Piano P, "Daimon" di Violetta Bellocchio per Storielibere, "Demoni Urbani" di Francesco Migliaccio e poi tutte le produzioni di Tre Soldi, la trasmissione di radiodocumentari di Radio Tre. Sono anche un grande amante di musico che racconto come critico: c'è un podcast eccezionale, in tal senso, come "Song Exploder" che viviseziona brani del pop, rock e alternative contemporanei con le voci degli autori ma anche "Disgraceland", un true-crime musicale con al centro dell'attenzione le storie criminali dei musicisti più famosi.

Grazie per la tua disponibilità Luca e l'ultima domanda che volevo porti è ovviamente come si puo' interagire con te e dove si acquista "Podcasting, la radio di contenuto ritorna sul web".

Grazie a voi. Sono molto attivo su Facebook, mi trovate con il mio nome. Il libro è acquistabile dal sito dell'editore Meltemi o nelle migliori librerie fisiche o digitali.



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