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domenica 30 giugno 2019

"THE DEMONS ARE SUMMONED" - A CHIUSI (SI) L'OTTAVA EDIZIONE DEL LARS ROCK FEST A INGRESSO GRATUITO // INTERVISTA AGLI ORGANIZZATORI DI MAURIZIO CASTAGNA


A Chiusi, in provincia di Siena, da sette anni avviene uno dei piccoli, grandi miracoli di quell'Italia poco abituata a piangersi addosso e pronta piuttosto a rimboccarsi le maniche per organizzare uno dei festival, musicali e non, più importanti (e a ingresso gratuito) del nostro paese. Il Lars Rock Fest  2019 è pronto a partire con una line up incredibile per la sua ottava edizione. Ecco la nostra intervista agli organizzatori dell'evento che partirà il prossimo 5 luglio.



Ottava edizione per il Lars Fest. Per chi ancora non vi conoscesse, come descrivereste il vostro festival e quali sono le sue peculiarità?
Se non ci avete conosciuto fino ad ora, forse vi siete persi la parte più divertente. Scherzi a parte, sicuramente il nostro festival è un buon connubio tra il semplice 'andare a sentire uno o più concerti e fare una vacanzetta per qualche giorno in modalità rilassata': la Val D'Orcia e la Valdichiana, con le loro bellezze naturalistiche ci offrono un forte aiuto. Entrando nello specifico del festival, le peculiarità sono quasi tutte fuori dall'ambito musicale: partendo dall'area disegnatori, grazie alla collaborazione con il collettivo Becoming X e la Biblioteca delle nuvole di Perugia, passando per le passioni altre che ci accomunano all'interno dello staff, ovvero la lettura (fiera dell'editoria) e il disco (mercato del disco), ma anche il mangiare e bere bene, possibilmente in modalità ecologica. Modalità che abbiamo portato avanti da anni, ormai.

Avete da sempre posto una grande attenzione per la line up. Mi pare di capire che non vi accontentate del "cavallo vincente del momento" ma che seguite una vostra linea editoriale ben precisa.
"Il cavallo vincente" potrebbe essere un'idea, un nome, ma solo per una stagione. Potrebbe. Non ci scordiamo che il comune di Chiusi conta poco meno di 10 mila abitanti: questo fa sì che gli appassionati debbano andare incontro sempre a viaggi per vedersi un bel concerto. Quindi preferiamo magari investire più tempo nella ricerca, spesso anche azzardando, ma cercando di rimanere fedeli al discorso di vedersi un "bel concerto", e, se ci riusciamo, costringere persone da fuori a venire nel nostro paesello.


Entriamo nel dettaglio dell'edizione 2019: date e ospiti delle serate.
Il festival si svolgerà il 5, 6 e 7 luglio, tre giorni di fuoco, non solo per il caldo. Venerdì saliranno sul palco Kint, Lags e Metz, per poi passare sul campfire stage con Augustine. Il campfire è un’isola felice per chi finiti i concerti sul palco principale vuole continuare la serata sdraiato sulla collinetta dei giardini. Sabato sarà la volta dei Cloud Nothings aperti da McKenzie e Human Colonies; One Glass Eye avrà il compito di tener testa ai CN davanti al fuoco. Domenica, invece, sarà l’evento cult con i Wolfmother come headliner. La band non ha bisogno di presentazioni e ad aprirli ci saranno i Black Rainbows e uno show visual-musicale con i Becoming X - Art+Sound Collective. Al campfire sarà il turno dei Dead Poets Society. Una tre giorni di rock in tutte le forme, condita da eventi collaterali che se la battono con i concerti per qualità e dinamismo.

Lars Rock Fest non è solo musica. Ho letto che avete anche uno spazio dedicato all'editoria indipendente. Di cosa si tratta?
Si tratta di un evento nato lo scorso anno con la volontà di dar seguito agli incontri invernali di GEC&Book, che vedono protagonisti i libri, la cultura, la musica e l’arte in genere. Abbiamo voluto dedicare uno spazio all’interno del festival dal nome “OPEN BOOK, l'editoria nelle sue forme indipendenti”. Nel 2018 è durata solo un giorno, ma visto il grande interesse quest’anno abbiamo deciso di prolungarlo a tutti e tre i giorni del festival. Ci saranno presentazioni di libri e spazi dedicati agli editori dove potranno dialogare con i lettori, esporre e vendere il proprio catalogo. Inoltre, quest'anno accoglieremo anche le riviste, con la collaborazione di Firenze RiVista e di Edicola 518. Musica e libri saranno una combinazione potentissima.


Riuscire a creare un festival di questo livello a ingresso gratuito è qualcosa di difficile anche solo da pensare. Come ci siete riusciti?
Non lo sappiamo neanche noi. Se si aggiunge che sono pochissime le figure professionali e nel 99,8% siamo tutti volontari mossi dalla passione, si capisce che il tutto è ancora più utopistico.

Qual è il vostro rapporto con Chiusi? Come reagisce la città a questa pacifica invasione di decibel?
Il rapporto è quello che si può avere con una città che vuole crescere e dire la sua nel territorio, quindi decisamente positivo. Non mancano però critiche, sia di decibel sia di gusti, ma non si può accontentare tutti. Il festival ha una sua identità, ben marcata già dalla prima edizione, abbiamo sempre accettato le critiche cercando di migliorarci anno dopo anno, ma per i decibel seguiremo la nostra strada.


In Italia manca molto la cultura del festival. Quasi sempre gli eventi vedono gente solo per gli headliner e la tendenza è quella di snobbare tutto il resto. E' così anche nel vostro festival?
In generale funziona così, anche se non sempre. Soprattutto nei festival locali chi partecipa lo fa per passare una serata diversa, c’è un senso di collettività più deciso. Nelle grandi città o nei festival da migliaia di persone si perde quel gusto di godersi il concerto, passeggiare tra i mercatini di libri o di dischi con una birra in mano senza l’ansia di perdere il posto davanti o di fare a spintoni. Certo, gli headliner attirano molto, anche nel nostro caso, ma ci è capitato di vedere persone partecipare per le band di apertura piuttosto che per i “big” e altri che sono stati sotto il palco dalla prima canzone all’ultima per tre giorni di fila. Per noi sono tra le più grandi soddisfazioni.

Ci sono persone che vi seguono dalla prima edizione e con cui avete stretto rapporti particolari? Parlo di avventori del festival, più che di artisti.
Con alcuni "forestieri" (persone che vengono a visitare il nostro borgo durante il Lars) ormai si è stabilito un forte legame. Alcune volte le stesse persone sono confluite nello staff dei volontari, altre volte chiedono informazioni o danno dei consigli durante tutto il resto dell'anno. Quindi sì, abbiamo un buon legame con le persone che ci vengono a trovare.



Avete un sogno nel cassetto? Un artista che avete provato a portare a Chiusi ma non siete riusciti a farlo?
Più che cassetto, abbiamo diverse cassettiere di sogni irrealizzati o sfumati per pochissimo. Uno dei principali rimorsi è l'impossibilità di poter provare a ospitare i The Fall: per qualche edizione siamo stati vicini, ma poi tutto è andato perso.

Prima di chiudere, oltre a ringraziarvi per la vostra gentilezza e per il vostro incredibile progetto, dateci qualche indicazione per poter fruire al meglio del festival.
Grazie a voi per l’interesse e per supportarci!  Il festival si svolgerà ai giardini pubblici di Chiusi Scalo. Sin dal pomeriggio ci saranno eventi collaterali, tra i libri con “Open Book - L'editoria nelle sue forme indipendenti” dove le case editrici che esporranno e venderanno il loro catalogo, tra i dischi con il Mercatino del Disco, per collezionisti, curiosi e appassionati. Ci sarà anche l’arte con "9 studenti per 9 poster Lars" dove gli studenti del III corso dell'Istituto Italiano Design - IID Perugia espongono i loro elaborati dedicati al redesign dell'immagini del Lars Rock Fest e "Live painting&drawing con Becoming X - Art+Sound Collective": muralismo, pittura, disegno su carta e disegno digitale, animazioni dal vivo, serigrafia, calcografia. All’interno dei giardini ci saranno un ristorante e un pub, con un’area dedicata a cocktail e birre. Per raggiungerci in treno la stazione di Chiusi-Chianciano Terme è a pochi passi, mentre con la macchina l’uscita dell’A1 consigliata porta lo stesso nome di quella ferroviaria. Per dormire c’è sia la possibilità di campeggiare che di alloggiare in hotel o b&b. Troverete tutte le informazioni nelle pagine social del festival e nell’evento Facebook. Il festival va vissuto: saranno 3 giorni di rock, di chitarre incazzate e di musica ad alto volume, ma saranno anche giorni di aggregazione e di eventi collaterali, un mix adatto a tutti.

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