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domenica 23 dicembre 2018

10 PICCOLI INDI(E)ANI PER IL 2018 // ECCO LE SCELTE DI MATTIA CORSI (THE MAGIC SUGARCUBE) - CON GIARDINI DI MIRÒ, LUCIA MANCA, NU GUINEA...


Murmure è la gradevole conferma del talento di Carlotta Sillano. Un disco pieno di ricerca e sperimentazione. Con questo prodotto l’artista Piemontese alza l’asticella e porta la sua musica a un livello internazionale. L’età è dalla sua parte. Disco bellissimo.


Nuova Napoli è uno dei dischi dell’anno. Il progetto del collettivo è quello rispolverare la grande tradizione musicale partenopea e ricollocarla all’interno del panorama musicale moderno. Le influenze si sprecano. Il disco è ottimamente prodotto e il risultato sono sette brani da ascoltare senza interruzioni.


Il romanticismo infinito di un artista sopraffino. Un disco emozionante, grazie alla voce di Riccardo che riesce a toccare sempre le corde dell’anima con le sue rime. “Torneranno i mostri per cercarci e balleremo insieme” è la frase più bella che potrete ascoltare in un disco italiano quest’anno.


Adele Nigro ha preso le redini della band e ha creato una gemma. La maggior parte degli strumenti presenti nel disco sono stati suonati dalla frontwoman. Le atmosfere di Two, Geography sono eterogenee e risaltano al meglio la voce di Adele. Più passano gli ascolti, più questo disco vi rimarrà in testa.


Il gradito ritorno della band emiliana. Dopo un tour che ha portato il caposaldo The Rise And Fall Of Academic Drifting in giro per la penisola, finalmente si parla di un disco nuovo. Parabole sonore fantastiche ed echi di infinito tra i brani presenti nel disco, Pity The Nation e Fieldnotes su tutte. Il Post-Rock torna ad essere vivo.


Per raccontare questo disco basterebbe la sola descrizione della quinta traccia, Sequence. Perché attraverso essa passa tutto lo spirito del progetto musicale. Un brano che ha un significato trascendente ed etereo, contornato da un gospel che condensa tutte le tracce in un unico e catartico suono. Come fosse un progetto nato da un solo e unico brano suddiviso in dodici parti.


La risposta italiana a Julia Holter. Una voce angelica sempre contenuta, ma al contempo straordinariamente potente. Disco prodotto in maniera sopraffina che vede anche la partecipazione di Steve Shelley (Sonic Youth) e Jason Victor (chitarrista dei Dream Syndicate). Emma ha composto il suo prodotto migliore e a mio avviso Salt è la canzone “Italiana” più bella del 2018.


Pietro Paletti e la semplicità sono due concetti che hanno molta familiarità. Ogni traccia rimane in testa come una preghiera studiata in catechismo. Tutto viene strutturato in maniera molto ricercata e la produzione di Woodworm serve a dare un respiro molto attuale al lavoro. I territori sono quelli dell’elettro pop nostrano di miglior fattura. Una considerazione particolare per la stupenda copertina, che cita il calciatore brasiliano Socrates capitano del Corinthias “Comunista” di fine anni 70’.


La musica psichedelica italiana inizia a farsi notare in maniera importante. Tutto questo anche grazie alle nuove realtà. Capaci come nel caso dei Lay Llamas di realizzare geniali prodotti in generis come appunto Thuban. Atmosfere tribali a là Goat e brani davvero geniali come nel caso di Altair e Eyes-Chest People’s Dance Ritual. La grandezza di questa band ascoltando il disco, sembra essere quella di saper creare sempre qualcosa di nuovo ogni volta che si scorrono le tracce. Un vero orgoglio italiano.


Ho scoperto da solo pochi mesi il mondo di Lucia, mi è comunque bastato poco per capire una cosa. Ovvero che tutti prima o poi, vengono rapiti dal suo modo personale e molto trasportante di interpretare i brani. C’è bisogno di chi scavi nei ricordi della nostra grande musica, c’è bisogno di pezzi come Eroi, Bar Stazione e Maledetto che hanno la forza di essere necessari con delicatezza. Insomma c’è bisogno di Lucia Manca.


Mattia Corsi collabora a Riserva Indie e conduce con Alessandro Hicks "The Magic sugarcube" su Contatto Radio Popolare Network.

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