Questa settimana a Riserva Indie arriva "l'elettronica d'autore" dei Piet Mondrian, Michele Baldini e Francesca Storai, per presentare i brani del nuovissimo "Di che stiamo parlando", uscito lo scorso Settembre e disponibile anche in una speciale tiratura limitata in vinile che potete prenotare cliccando qui. A seguire l'alt-funk rock dei Piqued Jacks, premiata come miglior band Toscana ad Arezzo Wave 2016, con il loro album "Aerial Roots". Appuntamento in diretta Lunedì 31 Ottobre dalle 21 alle 22,30 e in replica Sabato 5 Novembre dalle 16 alle 17,30 sulle frequenze di Contatto Radio - Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php
I Piet Mondrian sono un gruppo rock italiano composto da Michele Baldini (San Miniato - PI, 1981) e Francesca Storai.
Si sono formati nel 2006 per opera di Michele Baldini e Caterina Polidori. Il nome proviene dal famoso pittore olandese Piet Mondrian, esponente del movimento artistico De Stijl. Il loro sound si caratterizza agli esordi come rock minimale, dato il numero ridotto di componenti nella formazione. In seguito durante i live verranno apposte delle basi al fine di “riempire” il suono delle sole chitarra e batteria. Da Da Carne Carne Carne Carne i Piet Mondrian in pochi episodi si aprono all’elettronica. Il gruppo si ispira sia agli chansonniers degli anni ‘60 (Gainsbourg ma anche De Andrè) per le composizioni più intime e le liriche più graffianti, ma anche ai White Stripes e ai Kills, per la formula del power duo chitarra e batteria, mentre il suono essenziale si rifà alla prima ondata new wave, in particolar modo ai Cure.
Tutte le canzoni sono di Michele Baldini.
Esce a febbraio di quest’anno “Aerial Roots”, la versione acustica del loro primo album, uscito anno prima. La trovata auto-celebrativa di una piccola band che non ha più idee? Tutt’altro. In “Aerial Roots” c’è tutta la genuinità della precedente versione, la voce calda e quelle melodie che ben si adattano ad una nuova versione acustica. C’è un che di Damien Rice, senza la pretesa d’esser songwriter profondi dall’animo itinerante, c’è un che di Jack Savoretti, senza tutto il ceto nobiliare del pubblico che si porta dietro, ci sono i Mumford, Passenger e molto di ciò che riempie le playlist di questo periodo, liberato da quella patina “conformista e alternativa” per dirla alla Manuel Agnelli che qualsiasi cantautore con una chitarra acustica e una barba incolta pensa oggi di poter fare. Chiude la bellissima “When Glances Meet” di una calma ipnotica, a chiudere un album le cui tracce hanno saputo tenere un ascolto non forzato, con tutta la naturalezza e passione che, fidatevi, traspare da ogni cosa che questa band fa. I Piqued Jacks valgono davvero, in acustico e in elettrico, da non perdere.
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