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venerdì 22 luglio 2016

NO ALLE COVER BAND, SÌ AL PUNK ROCK!!! "WE COME ALONG!" IL RITORNO DEI THE TWINKLES // A cura di Samuel Fava


Dopo un lungo periodo di "silenzio di incisione", torna la storica band punk rock The Twinkles, con un lavoro discografico la cui uscita è prevista per Ottobre 2016, e che viene anticipata oggi dall'attesissimo singolo We come along
Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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 canzone come sempre molto diretta e ballabile ma con un testo molto critico verso i locali e i promoters che "investono" solo sulle cover band, alla faccia di una generazione di musicisti e artisti che fatica sempre più a trovare spazio ed esibirsi, complice anche un certo tipo di pubblico "pigro" e poco incline ai nuovi ascolti, che preferisce ascoltare le brutte copie dei gruppi storici.
 
Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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Dopo ben quattro dischi, e numerose apparizioni in split album e compilation, la band ritorna quindi con un nuovo lavoro in studio, registrato alle Officine Underground con la supervisione di un altro nome mitico della scena punk italiana: Nicolò Gasparini (Peter Punk, Scacciapensieri).



Il nuovo brano, disponibile su Spotify e su tutte le principali piattaforme online, debutta a livello mondiale oggi, accompagnato da un video perfettamente in linea con la filosofia scanzonata eppur potente della band.
Il nuovo disco invece sarà presentato ad Ottobre, ma si vocifera già di un secondo singolo che lo dovrebbe precedere verso la fine dell'estate.

I The Twinkles si formano nell’ottobre ’96. La band è capitanata dall’attivissimo chitarrista Nick Mess ed è votata al più puro punk rock di marca settantasettina.
Dopo molti live in Italia, nel giugno 2000 debuttano anche all’estero. Da questo momento la band suonerà in lungo in largo per mezza Europa, raggiungendo un vastissimo pubblico. Due i tour principali, nel 2005 e nel 2006, che toccano Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania.

L'attività live si intensifica, sia in Italia sia altrove, negli anni successivi, fino allo storico sbarco nella terra dove è nato il punk: in Inghilterra, infatti, apriranno alcuni live degli ormai mitici 999, nel 2010.
Successivamente la band si concentra su piccoli tour mirati, che li portano comunque costantemente in giro, per poter preparare al meglio il nuovo disco.

The TWINKLES live @ SWAMP Rock Club
Massa,  2012
Dopo qualche anno di attesa, era infatti dal tour di “Belle Epoque” che la band non metteva in cantiere un nuovo lavoro, le divinità del punk locale sono tornate a farsi vive. E lo fanno con un video, caricato in questi giorni sui canali social e web del gruppo, nel quale raccontano, con un ritornello tutto ballabile e la loro solita dura capacità di sintesi, una generazione intera di artisti musicali che fatica ad esibirsi perché il mood dei gestori dei locali è troppo orientato alle cover band. “Ma noi siamo artisti, e siamo orgogliosi di produrre musica nostra”, tuona Nick Mess, che nel video si vede polemizzare con gestori e promoter vari. “Cantiamo con l’anima e siamo stanchi di chi adora le cover band”.

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1 commento:

  1. Sono fantastici! Li ho visti proprio "nella foto sopra", quando han suonato allo Swamp qualche anno fa: grandiosi.
    Sapete dirmi dove posso acquistare il nuovo singolo ? Il 45 giri fisico intendo (se esiste), non la roba digitale.
    Grazie e complimenti per aver parlato di un gruppo come loro.

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