Esce oggi "Des Fleurs Magiques Bourdonnaient " il secondo album dei modenesi Rev Rev Rev per Kinotone Records che sarà presentato il prossimo 20 Febbraio al Mattatoio Culture Club di Carpi. Dopo la splendida autoproduzione di debutto continua il viaggio della band di Laura,Sebastian,Andrea e Greta attraverso i territori dello shoegaze e della psichedelia.Un viaggio che porterà la band a suonare il prossimo 12 Marzo a Manchester in un Festival con una line up mozzafiato (Jesus and Mary Chain..) che potete trovare nella locandina in questo post.Qui sotto l'intervista che i Rev Rev Rev hanno concesso a Riserva Indie .
Parliamo dell'album partendo dal titolo ,“Des fleurs magiques bourdonnaient”,e del suo significato
Il titolo è un verso dalle Illuminazioni di Arthur Rimbaud. La traduzione italiana potrebbe suonare come "fiori magici ronzavano"; l'abbiamo scelto perché ci sembrava rappresentare il tipo di atmosfere che cerchiamo di creare, in bilico tra la dimensione onirica e il rumore.
C'è un concetto che lega tutti i brani dell'album?
I nostri testi non raccontano mai una storia univoca, cerchiamo piuttosto di gettare un seme che, a seconda dei terreni e dell'umore che l'avvolge, possa esplodere nelle più rigogliose e folli fioriture. Detto questo, uno dei temi che ci hanno influenzato di più, e che ha poi preso forme anche molto diverse nei dodici brani, è il cambiamento, l'impermanenza di tutto e anche dell'io stesso, che muta continuamente; poi c'è la ricerca (per ora vana) di un filo conduttore che dia un senso alle esperienze che viviamo, ma anche la gioia si può trovare nell'indefinito, nello stupore onirico, nei riverberi e nel fuzz insomma...Come diciamo in "We can but dream", dalla vertigine del nulla ci ripariamo in una bolla di distorsione e feedback. La realtà è distorta, quindi per comprenderla (o almeno per starci bene) bisogna accendere il distorsore.
O semplicemente prendersi una pausa e bere un “Caffè”, lasciando che il mondo intorno impazzisca da solo.
Com' è cambiato o evoluto il vostro suono rispetto all' album di debutto?
Ci siamo avvicinati di più allo space rock e alla psichedelia, introducendo in diversi brani parti di tanpura (a proposito, ringraziamo Tatiana Scalercio per la collaborazione) che ci affascina per l'effetto ipnotico dato dall'accordatura all'unisono (in Nightwine anche la chitarra è accordata come un tanpura), ed abbiamo sperimentato con il brainwave entrainment, una tecnica ipnotica usata anche in psicologia che mira a sincronizzare le onde cerebrali dell'ascoltatore con uno stimolo sonoro regolare.
Per le registrazioni e missaggi ci siamo rivolti al Wax Studio di Roma di Alessio Pindinelli e Fabio Galeone, dove abbiamo trovato una totale unità di intenti (Alessio è anche il chitarrista dei La casa al mare, band shoegaze che vi raccomandiamo assolutamente!), per questo siamo riusciti a fissare su disco un suono davvero molto vicino a quello che avevamo in mente. Siamo molto soddisfatti di questo aspetto.
Cosa ne pensate dello shoegaze degli anni zero e cosa aggiungono i Rev Rev Rev a questo genere?
E' difficile fare un discorso generale perché sotto l'etichetta di “shoegaze revival” ci sono band con sonorità molto diverse tra loro. Alcune di queste le adoriamo, ma in generale forse ci sentiamo più vicini allo shoegaze della prima ondata, se non altro per l'attitudine “estremista” alla sperimentazione sonica.
Aggiungiamo un po' di nebbia emiliana e una vena noise e space rock che emerge soprattutto dal vivo.
Ho letto che alcuni vostri brani sono stati inseriti in importanti compilation a livello internazionale
Abbiamo avuto il piacere di partecipare con una versione di Polar Bear alla compilation tributo ai Ride "Leave Them All Behind" curata da The Blog That Celebrates Itself, che includeva anche un brano dei Ceremony con la partecipazione di Oliver Ackermann (APTBS). Il tributo è stato apprezzato anche dagli stessi Ride e dalla Creation Records.
Un'altra compilation che ha avuto una risonanza notevole è stata "Revolution: The Shoegaze Revival", curata da Shauna Mc Larnon per Raphalite Records e Gerpfast Kolektif, e supportata da componenti di Brian Jonestown Massacre, Telescopes e Swervedriver.
Parliamo dei vostri live..Il disco verrà presentato il prossimo 20 Febbraio a Carpi e poi inizia un tour che vi porta anche in Europa..In particolare ho letto della vostra presenza a un festival a Manchester con grossi nomi internazionali.
Sì, suoneremo al Cosmosis Festival di Manchester il 12 marzo, ci troviamo nel programma con molte delle nostre band preferite come The Jesus and Mary Chain, Brian Jonestown Massacre, Raveonettes, Wire, Ringo Deathstarr... se date un'occhiata alla line-up sarà difficile non venire!
Subito prima del festival faremo alcuni altri concerti nel Regno Unito, mentre la prima tappa dopo il Mattatoio di Carpi sarà a Zurigo il 27 febbraio.
C'è una scena shoegaze in Italia e ha dei siti o dei locali di riferimento?
Ci sono sicuramente diverse band che suonano musica di questo tipo, ma mancano i locali di riferimento e il riconoscimento stesso del valore di queste band viene in genere più dall'estero che dall'Italia.
Il disco esce anche in vinile? E più in generale come vedete il passaggio della musica da un formato fisico a uno liquido?
Sì, uscirà in vinile (con anche una serie limitata bicolore), CD, cassetta e digitale.
Il digitale lo vediamo come un'opportunità di conoscere più musica, una specie di versione potenziata delle cassette duplicate di quando eravamo monelli...
Avete girato dei video per “Des fleurs magiques bourdonnaient”
Per ora quello del primo singolo Nightwine, diretto da Marcella Menozzi, una sceneggiatura minimale inserita in un immaginario liquido di inchiostri viola.
Grazie per la vostra disponibilità.Diamo i riferimenti per chi volesse contattarvi o acquistare il vostro disco
Per qualsiasi info potete contattarci tramite il sito www.revrevrev.org o la mail revrevrev.band@gmail.com ; poi ci trovate su facebook e altri social.
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