Prossimi ospiti a Riserva Indie

domenica 2 novembre 2014

Tritacarne 8 // Scarica il nuovo numero del magazine di Toten Schwan Records (e questa volta si parla anche di Riserva Indie)

Ecco la copertima del numero otto di Tritacarne,il magazine on line di Toten Schwan Records che potete scaricare gratuitamente cliccando qui.
Vi ricordo che Toten Schwan Records sarà protagonista di una puntata speciale di Riserva Indie il 10 Novembre prossimo,con Davide e Marco ospiti in studio per proporci tutta la loro produzione e parlarci dello stato della scena indipendente in Italia.Qui sotto il sommario completo del nuovo Tritacarne e l'editoriale di apertura del magazine.In questo numero si parla anche di Riserva Indie con un'intervista a Maurizio Castagna..Per tutto questo e molto altro ancora scaricate e condividetene tutti 
 Questo mese abbiamo tritato per soddisfare il vostro usuale famelico appetito una buona fetta di
ETICHETTE INDIPENDENTI che raccontano il loro quotidiano spiegandoci la propria visione
della musica e di tutto quanto la circonda. Abbiamo girato un po in rete tra le ’ nostre conoscenze
italiane e straniere per raccogliere il materiale, girovagare che ci ha permesso di fare
interessanti e stimolanti nuove conoscenze. Troverete quindi, tra le altre, EIBON, SUITCASE,
RIPPING STORM, PALACE OF WORMS
e tante altre realta' piu' o meno conosciute cui abbiamo dato
voce.
Puntuali come sempre HANS PLASMA da Amsterdam ed EVA KUNIN da Roma con le loro rubriche fisse
ci portano alla scoperta di “2” dei BLACK HEART PROCESSION e di “las mujeres con la dignidad
rebelde” di BEATRIZ PRECIADO. Non manca nemmeno stavolta il nostro ODIO QUOTIDIANO al quale
rendiamo grazia come da copione paraliturgico domenicale.
Con grande soddisfazione annunciamo di essere finalmente riusciti a fare la tanto sospirata
intervista con CATERINA POMINI in programma sul numero scorso ma che non eravamo riusciti a
preparare in tempo.
Tra piacevoli ritorni e gradite sorprese dell’ultimo istante abbiamo piazzato anche la rubrica
delle recensioni "CI STANNO UCCIDENDO AL SUONO DELLA NOSTRA MUSICA", per cui invitiamo tutti
quanti a mandare il proprio materiale ai nostri recapiti per trovare spazio qui sulle nostre
pagine. Per questa prima volta abbiamo scelto noi a nostro piacimento di chi parlare.
Troverete anche uno speciale sui tre giorni del BORDERLINE FESTIVAL tenutosi il mese scorso a
Ponticelli (BO) ed organizzato dai ragazzi di RADIO STRIKE di Ferrara, per rendere la cosa ancor
piu' interessante abbiamo pensato di vedere la cosa da un punto di vista doppio per cui parola sia
a noi partecipanti che ai ragazzi dell'organizzazione in modo da fornire una visione quanto piu'
globale e completa di un evento che a noi di TOTEN SCHWAN e' rimasto veramente nel cuore e che
speriamo si possa ripetere quanto prima.
Solita dose di interviste per non perdere il vizio, stavolta a raccontarsi saranno DORA MAAR,
SEPTEM, LE CITTA' INVIVIBILI, FE<MALE FOU, MONTAUK, LE CAROGNE
.. oltre alla piacevolissima
chiacchierata con MAURIZIO CASTAGNA di RISERVA INDIE (Contatto Radio – Popolare Network) che
grazie alla sua pluriennale esperienza ci racconta la radio oggi al tempo di internet
ricordando (non senza nostalgia?) i tempi che furono.
Prima di chiudere dedichiamo anche uno spazio speciale agli amici (speciali) di BEATI LOTOFAGI
ed al loro sempre interessante blog che non manca mai di farci scoprire argomenti particolari o
particolari punti di vista sulle cose di tutti i giorni.
Come sempre avremmo voluto inserire tante altre cose ma il tempo e lo spazio non ci hanno permesso
di allargare il discorso, sara' comunque tutto compreso nel prossimo numero, non ci dimentichiamo
di nessuno...

RITORNO AL FUTURO
"Girando sempre su se stessi, vedendo e facendo sempre le stesse cose, si perde
l'abitudine e la possibilità di esercitare la propria intelligenza.
Lentamente tutto si chiude, si indurisce e si atrofizza come un muscolo"

Albert Camus

Ci piace partire da questa semplice considerazione di Camus per parlare di quello che è stato il nostro 2014 che volge ormai al termine, mancano due
mesi e poi un altro anno sarà alle spalle senza che ci sia stato modo di potervisi opporre. Non è nostra intenzione annoiarvi con una serie di cifre
su cosa abbiamo fatto ma soprattutto non fatto, niente di tutto questo. Ci preme piuttosto sottolineare come il nostro 2014 sia stato un anno speciale
sotto il punto di vista umano. Perchè se è vero come dice appunto Camus che il rischio di atrofizzare la mente è reale noi abbiamo avuto modo in
questi mesi di tenerla parecchio allenata con tutte le piacevoli
sollecitazioni che ci sono piovute addosso.
Dell'anno appena trascorso vogliamo sottolineare come sia stato fondamentale e crediamo per nulla casuale, trovare sulla nostra strada
persone che come noi cercano di opporsi a questa sottile lobotomia che ci induce bisogni non necessari. E oggi alla soglia di un nuovo anno cerchiamo di tenerci stretti le nostre esperienze ma soprattutto tutti
coloro che ci hanno fatto sentire meno soli, tutti quelli che hanno scambiato con noi anche solo un abbraccio ed un sorriso, tutti quelli che ci
hanno fatto sentire vivi e parte di qualcosa.
Ci guardiamo intorno e vediamo come la tecnologia che ci vendono come progresso sia invece lo strumento con cui ci rendono schiavi di un codificato e d universale modo di comportamento, in attesa del prossimo
passo, val a dire la creazione e la diffusione di un pensiero unico(ovviamente politicamente corretto). L'indipendenza di cui ci parlano, la libertà che ci fanno credere passi attraverso il wi-fi dei telefoni
cellulari che cercano di farci comprare sono le parole d'ordine dell'attacco che stanno portando alle nostre menti.
A forza di riempirci la casa di ogni ritrovato tecnologico di ultima generazione finiremo per fare la fine degli hikikomori, i giovani giapponesi che non avendo piu' alcuna necessità di uscire di casa
avendo tutto a portata di un click si chiudono fra le mura
domestiche come in monastica clausura. Questa è stata definita come la più insidiosa tra le patologie legate alla multimedialità dal momento che questi "reclusi sociali" finiscono per non riconoscere
più alcuna utilità verso tutto quello che non sia internet, i
videogiochi, i social network, l'e-commerce, gli acquisti online. Con la conseguenza che non solo si perde la socialità ma si vanno ad annullare le esistenze attraverso un rapido click che crea uno scorrere insistente di immagini che comprime personalità fragili nell'nvolucro di avatar anonimi.
Noi non vogliamo tutto questo, non lo vogliamo nemmeno pensare.
Perciò cerchiamo di continuare a fare quello che abbiamo fatto finora, consapevoli delle difficoltà che ci mettono quotidianamente alla prova e che ci scoraggiano ben piùdi quello che diamo a vedere.
Perchè ci piace pensare che ci sia la possibilità di invertire la rotta.
Non ci importa se saremo noi a dare la sterzata che imprime il cambio
di direzione, non vogliamo la gloria, vogliamo un futuro (diverso).
 
 

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