Le premesse
c’erano tutte: Firenze, la bellissima Fortezza da Basso, biglietto a prezzo
popolare e tanti artisti sul palco. Purtroppo al primo anno di questo festival
nessuno aveva messo in conto il fattore sfiga.
Sfiga è
stata scegliere una data in concomitanza con la notte blu di Firenze, dove
tantissimi altri concerti erano sparsi per le piazze della città, sfiga è stato
un venerdì tremendamente piovoso che ha costretto l’organizzazione a smontare in fratta e in
furia e rimontare dentro un padiglione il palco, sfiga è stata – almeno per
quanto ho visto il sabato – avere il pubblico più freddo ed immobile che io
ricordi.
Verso le 20,
quando arriviamo alla Fortezza, dopo essere un po’ destabilizzate dai numerosi
cosplayer , troviamo un padiglione semideserto che si appresta ad ascoltare i Mamaonga (trio empolese molto pop e per
niente male). È sabato sera, noi abbiamo cenato con un mezzo pacchetto di
patatine e il bar è ancora chiuso. Va beh, keep
calm.
Passate da
poco le 20 suonano i sopracitati Mamaonga,
a cui segue poi Oratio. Il suono,
sarà per l’impianto, sarà per la struttura del padiglione, ma è confuso e
sporco. Oratio tiene bene il palco, interagisce col pubblico, anche se
quest’ultimo continua nella sua immobilità e pian piano inizia ad aumentare un
po’. Dopo Oratio è la volta di Paletti.
Premessa: essendo che Paletti ha suonato sia Cambiamento, sia Adriana,
il mio cuore si era già sciolto (credo siano due canzoni che riesco ad
ascoltare in loop infinito).
Dopo di lui
arrivano L’orso sul palco e scopro
così che gran parte di quell’immobile massa del pubblico era qui per la band
che a me meno piaceva sul cartellone. E mi pongo interrogativi esistenziali per
tutta la durata del loro live.
A questo
punto arriva sul palco colui che aspettavo (giacché non ero mai riuscita a
beccare un suo concerto) da quando non portava i basettoni ed era vestito da
Mickey Mouse per la copertina del cd. Edipo
entra sul palco (dopo un duetto con L’orso) e inizia con Colpa del fonico e anche lui decide di rendermi felice con alcune
delle sue canzoni che preferisco come Cattivo,
Il mondo ha perso, Ambulanze, Baristi stagionali e Tu noncapisci un pazzo. Così, pian piano il concerto va verso la fine.
Sì, perché
per motivi tecnici Di Martino non ha
suonato.
C’è da dire
che i ragazzi dell’organizzazione del Fortezza Sound, in effetti, hanno avuto
una gran sfiga.
C’è anche da
dire che era il primo anno di questo festival e che, come chiunque, come per
qualunque cosa, ci sia bisogno di esperienza. E che dai propri errori si impara
sempre tanto.
Speriamo.
Testo di Flavia
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