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lunedì 13 maggio 2013

Fortezza Sound 11 Maggio 2013 con Oratio,L'Orso,Paletti e Edipo // Recensione di Flavia

Le premesse c’erano tutte: Firenze, la bellissima Fortezza da Basso, biglietto a prezzo popolare e tanti artisti sul palco. Purtroppo al primo anno di questo festival nessuno aveva messo in conto il fattore sfiga.

Sfiga è stata scegliere una data in concomitanza con la notte blu di Firenze, dove tantissimi altri concerti erano sparsi per le piazze della città, sfiga è stato un venerdì tremendamente piovoso che ha costretto  l’organizzazione a smontare in fratta e in furia e rimontare dentro un padiglione il palco, sfiga è stata – almeno per quanto ho visto il sabato – avere il pubblico più freddo ed immobile che io ricordi.

Verso le 20, quando arriviamo alla Fortezza, dopo essere un po’ destabilizzate dai numerosi cosplayer , troviamo un padiglione semideserto che si appresta ad ascoltare i Mamaonga (trio empolese molto pop e per niente male). È sabato sera, noi abbiamo cenato con un mezzo pacchetto di patatine e il bar è ancora chiuso. Va beh, keep calm.

Passate da poco le 20 suonano i sopracitati Mamaonga, a cui segue poi Oratio. Il suono, sarà per l’impianto, sarà per la struttura del padiglione, ma è confuso e sporco. Oratio tiene bene il palco, interagisce col pubblico, anche se quest’ultimo continua nella sua immobilità e pian piano inizia ad aumentare un po’. Dopo Oratio è la volta di Paletti. Premessa: essendo che Paletti ha suonato sia Cambiamento, sia Adriana, il mio cuore si era già sciolto (credo siano due canzoni che riesco ad ascoltare in loop infinito).

Dopo di lui arrivano L’orso sul palco e scopro così che gran parte di quell’immobile massa del pubblico era qui per la band che a me meno piaceva sul cartellone. E mi pongo interrogativi esistenziali per tutta la durata del loro live. 
 A questo punto arriva sul palco colui che aspettavo (giacché non ero mai riuscita a beccare un suo concerto) da quando non portava i basettoni ed era vestito da Mickey Mouse per la copertina del cd. Edipo entra sul palco (dopo un duetto con L’orso) e inizia con Colpa del fonico e anche lui decide di rendermi felice con alcune delle sue canzoni che preferisco come Cattivo, Il mondo ha perso, Ambulanze, Baristi stagionali e Tu noncapisci un pazzo. Così, pian piano il concerto va verso la fine.
Sì, perché per motivi tecnici Di Martino non ha suonato.

 C’è da dire che i ragazzi dell’organizzazione del Fortezza Sound, in effetti, hanno avuto una gran sfiga.

C’è anche da dire che era il primo anno di questo festival e che, come chiunque, come per qualunque cosa, ci sia bisogno di esperienza. E che dai propri errori si impara sempre tanto.

Speriamo.
                                                                        Testo di Flavia


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