E’ morto Outlet.
Ne dà il triste annuncio per mezzo della sua ultima
trasmissione RadioAlice.
L’Outlet se ne va e si trascina dietro una bella fetta di
questa nostra società, equamente divisa tra apparenza e consumo.
Dodici pezzi che descrivono a ritmo serrato
l’irreversibile sfaldamento di un modo di vivere, di pensare, di essere.
Da una ‘gioventù bruciata’ dalle microonde di un
costosissimo telefonino, incapace perfino di ritrovare la strada di casa senza
l’ausilio della voce sintetica dell’ultimo modello di navigatore, all’esodato
vittima del comma 22 “troppo vecchio per lavorare ma troppo giovane per
la pensione”.
Dalla “faccetta nera” che si avventura sulle acque del
Mediterraneo con la speranza di banchettare all’italico buffet, non sapendo che
questo è ormai del tutto avariato, a una classe politica più attenta a non
mancare al prossimo “fashion party e mignotte” che a preoccuparsi dell’infinita
serie di cartelli “vendesi”o “affittasi” sparsi ormai lungo ogni strada del Bel
Paese.
Un paese dove pure la forza eversiva del rock è
inghiottita dal buco nero delle cover band. Dove quasi tutte le categorie di
“lavoratori” possono tranquillamente sentirsi “nella merda”. Dove una bella passeggiata
tra gli impronunciabili nomi dei mobili e ammennicoli “made in Ikea” diviene
atto maggiormente catartico di credere e praticare la fede cattolica, sempre
più casta sorda ai bisogni della gente e al passare del tempo; ma “la
tradizione si deve rispettare” quindi vai con i crocefissi dappertutto, con le
onde elettrosalvifiche e “il premio fedeltà” di radio Maria.
E chi, per un motivo o per un altro non segue la “retta
via”, non è difficile che scompaia nelle patrie galere per “presunta morte
naturale”. Per cause di “forza” maggiore, come le tragedie Stefano
Cucchi, Federico Aldrovandi, e tanti altri ci ricordano ogni giorno.
E’ morto Outlet... chissà che dalle sue ceneri non rinasca
qualcosa di diverso e di migliore.
Un disco che parla di morte
con l’occhio della Fenice: un disco di Speranza..RadioAliceEcco "Maxillo Facciale,il brano che i Radioalice hanno scritto e dedicato a Stefano Cucchi
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